La società Irminio ha presentato ricorso al Tar accusando il Comune di Ragusa di non aver ricevuto nessuna risposta in riferimento alla richiesta di concessione edilizia necessaria per i lavori di trivellazioni in contrada Buglia Sottana. Nel ricorso la società Irminio chiede anche un risarcimento.
A protestare è il circolo di Legambiente “Il Carrubbo” che accusa il Comune di Ragusa di aver avuto un atteggiamento “attendista e poco deciso” nei confronti della vicenda che, secondo i responsabili del circolo ambientalista, si sarebbe potuta risolvere presentando un ricorso al Tar contro il parere paesaggistico della Sovrintendenza. “Finora l’amministrazione comunale di Ragusa – scrivono gli ecologisti – si era comportata coerentemente. Aveva correttamente presentato, insieme con le associazioni ambientaliste, un ricorso al Tar contro il progetto offshore ibleo di trivellazioni a mare, a circa 100 km da Ragusa e le osservazioni al progetto di prospezione della Schlumberger Italiana davanti alle nostre coste. Sarebbe stato un atto naturale presentare un ricorso contro le trivellazioni in una zona tutelata a casa propria. Senza che ciò mettesse a rischio i milioni di euro di royalties. Infatti queste sono regolate dalla legge regionale n. 30 del 20 marzo 1950 e dalle leggi successive e quindi le società non possono esimersi dal versare quanto dovuto”.
Secondo Legambiente il comportamento, che definisce “ambiguo”, della società Irminio, è legato alla esclusiva richiesta di risarcimento. Nel caso in cui il ricorso al Tar, presentato dalla società Irminio, venisse accolto rimarrebbe soltanto l’associazione ambientalista a fronteggiare i petrolieri. Infatti, rimarrebbe in atto soltanto il ricorso al Tar di Legambiente Sicilia contro il nulla-osta della Soprintendenza di Ragusa.