Continua senza un istante di tregua la protesta dell’assessore ai Servizi sociali del Comune di Comiso Vittorio Ragusa che, assieme ad alcuni cittadini che avevano presentato specifica istanza, occupa l’aula consiliare (nella foto) già da tre giorni per protestare contro la mancata attivazione dei cantieri di servizio da parte della Regione. Vale la pena di ricordare che in totale sono stati approvati dalla Regione cantieri per circa 300mila euro ma i progetti di Comiso, che potrebbero dare lavoro a circa cento persone, non sono stati finanziati. L’assessore Ragusa, in una nota diffusa martedì subito dopo avere dato il via alla protesta, aveva tirato in ballo le responsabilità della politica regionale.
In un passaggio aveva citato anche l’on. Pippo Digiacomo, sponsor politico della Giunta Spataro, spiegando che l’impegno del deputato regionale sul delicato argomento non aveva sortito alcun effetto. Insomma, risposte non ne erano arrivate. Piccata la replica del parlamentare all’Ars: “La procedura dei cantieri di servizio è stata già sbloccata dopo che il decreto “salva Italia” aveva ritirato i fondi non spesi e i comuni più ritardatari erano rimasti tagliati fuori. A volte basta una telefonata per evitare iniziative eclatanti e un po’ trombonesche. Comunque, attenzione ad attribuire responsabilità nominali puntando indici accusatori e segnalando persone a una platea di soggetti in difficoltà e in qualche caso disperati. Di questo informeremo gli organi preposti a tutela della nostra incolumità”. Il presidente della commissione sanità all’Ars ha preannunciato anche “un’ispezione regionale per verificare se la gestione dei servizi sociali del Comune di Comiso abbia ottemperato ai propri compiti con tempestività e trasparenza e non abbia trasformato l’assessorato in un bancomat per amici e amici degli amici. Siamo certi di no, conoscendo la correttezza adamantina dell’assessore Ragusa. E però questa iniziativa intempestiva e velenosa ha proprio il sapore di avere fatto ‘nzinca’ a qualcuno per mandare al macello qualcun altro. Insomma, cose che non si fanno neanche al peggiore oppositore politico”.
L’assessore Ragusa ha replicato: “Non ho offeso nessuno. Mi dispiace che Digiacomo se la sia presa. Ho solo raccontato i fatti. E di certo non ce l’ho con l’onorevole ma con il Governo regionale. A questo punto, però, visto che le affermazioni del deputato sono di una gravità inaudita, tocca pure a me valutare se, a difesa della mia onorabilità, adire le vie legali. La sua replica è stata poco elegante. Piuttosto, mi sarei aspettato vicinanza”.