“Gli impegni, una volta presi, dovrebbero essere rispettati. Così si dice, ma non sempre alle parole seguono i fatti”. E’ quanto affermano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, in riferimento all’infinita vicenda dell’autoporto (nella foto).
“Il 13 aprile scorso – spiegano i due – alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici, Filippo Cavallo, del rappresentante della ditta che si è aggiudicata l’appalto, Giuseppe Ingallina, del direttore dei lavori, Ignazio Lutri, e del rup, Angelo Piccione, era stato firmato il verbale di ripresa dei lavori di realizzazione dell’opera. Tutto sembrava far capire che finalmente era scattata l’ora del completamento. E invece pare di no. Nel corso dell’ultimo mese abbiamo compiuto diversi sopralluoghi e sembra che tutto continui a rimanere fermo. Rimbombano ancora le frasi di impegno dell’impresa appaltatrice così come echeggiano le parole dell’amministrazione quando annunciava che i lavori dell’autoporto entro quattro mesi sarebbero stati completati. In poco più di un mese molto poco si è fatto. Come mai? L’unica zona dove si lavora, all’interno del grande cantiere, è quella dove si sta realizzando l’area di ammasso della Protezione civile. Un’opera che nei fatti ha azzoppato sul nascere l’infrastruttura, per il resto regna un silenzio surreale”.
“I mezzi meccanici – aggiungono La Terra e Stracquadanio – sono parcheggiati e non si vede nessun operaio. Quali sono le ragioni di tale fase di impasse? Mancano i fondi? Dobbiamo annoverare anche questa struttura al lungo elenco delle opere incompiute della Regione? Se si palesa tutto ciò il quadro risulta essere veramente deprimente. Abbiamo l’obbligo di informare chi di competenza perché su questa storia si faccia chiarezza”. Il presidente La Terra e il responsabile organizzativo Stracquadanio sono determinati ad andare sino in fondo anche alla luce della mobilitazione che la Cna territoriale, con il livello provinciale dell’associazione di categoria, ha concretizzato affinché tornassero ad accendersi i riflettori sull’opera incompiuta. La Cna attende delle risposte concrete sull’ennesima situazione che lascia con l’amaro in bocca.