Nonostante si trovasse ai domiciliari, deteneva droga nella sua abitazione. Per questo motivo un 24enne di Comiso, P.G., è stato denunciato dai carabinieri del nucleo investigativo nel corso dei controlli antidroga disposti in sede provinciale. Il giovane è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari proprio per violazioni in materia di stupefacenti e recentemente anche condannato ad ani 2 e mesi 8 di reclusione per gli stessi reati ed è stato trovato in possesso di 10 grammi di hashish, già suddivisa in dosi e quindi pronta per essere smerciata e immessa sul mercato. La droga era nascosta nei pantaloni.
Trattandosi però di un soggetto sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari e che, quindi, non può avere contatti con persone diverse da quelle strettamente appartenenti al suo nucleo familiare, i militari decidevano di approfondire la perquisizione a tutta l’abitazione, sorprendendo B.A., 38enne di nazionalità marocchina, che cercava di nascondersi nel bagno della casa e che, sottoposto anche lui a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di altri 6 grammi sempre di sostanza stupefacente del tipo hashish suddiviso in dosi, che custodiva nelle parti intime. All’interno dell’abitazione veniva inoltre rinvenuto un bilancino di precisione per pesare lo stupefacente da suddividere in dosi e la somma contante di 70 euro ritenuta provento di spaccio e quindi sequestrata.
Per questi motivi i due venivano quindi denunciati in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, inoltre, il P.G. verrà anche segnalato alle competente Autorità Giudiziaria per aver violato le prescrizioni che gli erano state imposte nel momento in cui gli era stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari da espiare presso la sua abitazione. Le indagini adesso proseguiranno per individuare tutti i possibili acquirenti della sostanza stupefacente e per cercare di capire se questi ultimi si recassero direttamente a casa del P.G. o se lo stesso si avvalesse di altri soggetti per effettuare le consegne tra quali, appunto, il soggetto di nazionalità marocchina trovato nella sua abitazione e anche lui denunciato, che P.G. affermava essere il compagno della madre.