Cinque ragazzine, tutte minorenni, lo hanno accusato di attenzioni particolari. Le avrebbe palpeggiate e avrebbe rivolto loro interrogativi a sfondo sessuale. Ecco perché un bidello sciclitano di 49 anni, E. L., operante in città, è chiamato a difendersi dalla pesante accusa di atti sessuali con minorenni. Le molestie e i palpeggiamenti, stando alle indagini condotte dai carabinieri di Scicli, sarebbero stati consumati all’interno dell’istituto scolastico in cui E.L. lavora. Ma l’uomo, che è difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, ha spiegato al magistrato, durante l’interrogatorio di garanzia, di essere stato frainteso nonostante gli investigatori abbiano raccolto la stessa versione da cinque differenti persone. Il bidello ha proclamato la propria innocenza, chiarendo che il tutto è frutto di un fraintendimento e che non avrebbe mai palpeggiato le minori. E se qualcosa è accaduto in questo senso, i contatti che ci sono stati sono da ritenere banali, assolutamente non voluti.
C’erano rapporti tali che invogliavano l’uomo a scherzare con le ragazze, ma tutto qua. Secondo l’accusa, invece, i palpeggiamenti ci sarebbero stati, eccome, nel periodo compreso tra lo scorso dicembre e il mese di febbraio di quest’anno. L’uomo, allo stato attuale, si trova ai domiciliari. La Procura ha chiesto l’incidente probatorio con quattro alunne su cinque che hanno accusato il bidello di palpeggiamenti e molestie. Il giudice dovrà fissare la data. E’ stato presentato dal la difesa ricorso al Tribunale della libertà avverso la decisione del giudice di mantenere la misura cautelare degli arresti domiciliari. Da quando non esce più di casa, perché vi si trova ristretto, amici e conoscenti hanno compreso che l’uomo accusato di un reato così odioso è proprio il collaboratore scolastico in questione, E.L.