I carabinieri della Stazione di Ragusa Ibla, con l’ausilio dei colleghi “in borghese” del Nucleo Operativo e di un’unità cinofila anti-esplosivo fatta inviata dal Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi (Ct), hanno tratto in arresto un quarantasettenne palermitano, già con alcune vicende giudiziarie alle spalle. Si tratta di Mario Romano (nella foto), classe 1968, che già da qualche tempo aveva attirato su di sé l’attenzione degli investigatori. L’operazione si inquadra nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto dei reati riguardanti le armi, ed in particolar modo la detenzione abusiva delle stesse.
Dopo un’attività investigativa di alcune settimane, alle prime luci dell’alba i carabinieri hanno bussato alla porta del Romano, per effettuare la perquisizione domiciliare per ricerca di armi. L’uomo in un primo momento ha provato a sviare gli investigatori, manifestando sorpresa e proclamandosi a gran voce estraneo a qualsivoglia condotta delittuosa. I carabinieri però non si sono fatti trarre in inganno, ed hanno dato corso alla perquisizione. Ritrovata dai militari dell’Arma, abilmente occultata all’interno del case di un computer, una pistola del tipo “scacciacani”, marca Kimar, calibro 8 mm, dalla foggia riproducente le pistole in dotazione alle forze dell’ordine.
La pistola sembrava però essere stata modificata. Pertanto, per vederci chiaro, i carabinieri hanno fatto intervenire un perito specializzato in armi e balistica, che ha confermato i sospetti degli investigatori: era perfettamente in grado di esplodere colpi veri, del calibro 7.65 Browning.
Avuta la conferma, i Carabinieri lo hanno tratto in arresto per “detenzione di arma clandestina”, e lo hanno quindi condotto presso la caserma del Comando Provinciale di Piazza Caduti di Nassyrya, per le formalità di rito. Indagini in corso per a stabilire – tramite mirati accertamenti balistici – se l’arma sia già stata impiegata in qualche vicenda criminosa.