Su iniziativa del sig. Santo Perremuto di Chiaramonte Gulfi, si è tenuta ieri, proprio a Chiaramonte, una emozionante rimpatriata tra i “Fratini” del Collegio di Ispica degli anni intorno al 1957.
I “Fratini” erano dei bambini che in quegli anni frequentavano il collegio di Ispica, per poter studiare e diventare Frati,ottenendo una buona educazione.
Il sig. Santo Perremuto ha frequentato il collegio nel 1957.
Chiedo da dove è partita l’idea di organizzare questa rimpatriata, e mi risponde così:
“ Ho frequentato il collegio nel lontano 1957. In tutti questi anni non avevo in effetti mai pensato a qualcosa di simile. Ho pensato spesso ai miei compagni , i “Fratini” per l’appunto , ma non ho mai pensato ad altro. Con due di loro sono sempre stato in contatto perché sono di Monterosso Almo e quindi la vicinanza ha favorito i contatti. Poi un giorno, dopo la scomparsa di mia madre ho trovato una foto e da li la voglia di sapere che fine avessero fatto tutti gli altri. Così ho cominciato le ricerche tra gli archivi dei Frati Minori di Palermo. Non è stato semplice e non ho potuto rintracciare tutti. Ho cominciato a chiamare quelli che ho reperito e anche per loro è stata una gioia ricevere l’invito!”
In quanti hanno partecipato all’evento?
“ Alla fine eravamo in quindici: io di Chiaramonte Gulfi, uno di Agira, cinque di Monterosso Almo, tre di Floridia, due di Caltagirone, uno di Ravanusa, uno di Augusta e uno di Acicatena. Diversi altri di Canicattì, Licata, Favara, Pozzallo e Acireale pur avendo risposto con gioia alla chiamata non hanno potuto partecipare per motivi personali. Ma la cosa più interessante è stata la presenza del nostro “maestro” di allora in collegio, Padre Aurelio Pizzo di Chiaramonte, novantenne ma lucidissimo, che ha partecipato con gioia alla giornata. L’altro Frate, Padre Nicola Verga , che insegnava in collegio, anch’egli maestro dei “Fratini”, vive a Palermo ed è stato impossibile portarlo qui perché oggi ha 94 anni”.
Come avete strutturato l’incontro?
“Innanzitutto, da bravi “Fratini” abbiamo partecipato alla Celebrazione Eucarestica dedicata a noi e celebrata proprio da Padre Aurelio, presso la Chiesa di Santa Maria di Gesù a Chiaramonte. Dopo la celebrazione noi e le nostre famiglie abbiamo pranzato presso il ristorante Majore per poter avere il tempo di confrontarci e raccontare ognuno un po’ di noi. E’stato davvero emozionante rivivere i momenti vissuti insieme in collegio, le punizioni che i Frati ci assegnavano per impartirci una corretta educazione. In particolare ricordavamo tutti i pasti saltati per punizione,le cene a base di pane e acqua ma soprattutto non abbiamo mai dimenticato l’ACCIPE. “Accipe” era un anellino che, a turno, la sera finiva al dito di uno di noi se anche solo per esempio si pronunciava una parola in dialetto, oppure se si mettevano le mani addosso agli altri. Era una delle punizioni che temevamo di più perché chi alla sera andava a letto con questo anellino, l’indomani doveva pulire le camerate!”
Come ha trovato i suoi compagni oggi?
“Dopo tutti questi anni ovviamente all’apparenza eravamo tutti dei perfetti estranei, non avrei mai potuto riconoscerli. La cosa più bella è stato vedere che ognuno di noi ha un suo percorso, sono quasi tutti dei professionisti affermati , hanno tutti delle belle famiglie e hanno un po’ tutti mantenuto il legame con la Chiesa e le abitudini religiose che ci hanno impartito da piccoli. La cosa che mi ha dato più soddisfazione è stato cogliere anche nei loro occhi la gioia di questo incontro, infatti ci siamo ripromessi di vederci più spesso e di tenerci più in contatto adesso che ne abbiamo l’opportunità”.
Appuntamento quindi alla prossima rimpatriata!
N. B. : nella foto di copertina, con enorme dispiacere , mancano i sig,ri Nunzio Gulizia e Antonino Barresi seppur presenti all’incontro.
Come eravamo
Come siamo con le nostre famiglie