Una dichiarazione volontaria per proteggere ed evitare la galera al figlio oppure il rapinatore si è fatto semplicemente accompagnare a “lavoro” dal figlio stesso senza dire nulla e senza farlo insospettire ?
E’ la domanda che ci si pone di fronte alle dichiarazioni rilasciate in carcere da Giovanni Florindi (nella foto), accusato di aver rapinato alcune ville abitate da indifesi anziani. L’accusato respinge le accuse ammettendo solo il colpo messo a segno lo scorso aprile a Comiso. Florindi ha detto al gip del Tribunale Claudio Maggioni che il suo scopo era quello svaligiare una villetta ma all’interno dello stabile ha trovato il proprietario e per incutere timore si è armato di una spranga di ferro senza però colpire la vittima.
Anche il figlio Giuseppe è coinvolto nelle accuse ma il padre lo ha scagionato dichiarando che il figlio 22enne era ignaro delle intenzioni del padre e che il ragazzo lo aveva solamente accompagnato nei pressi della villa. Al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari. La Polizia ritiene che i due comisani facciano parte ad una banda di rapinatori specializzati in questo tipo di reati.