“Dopo Festiwall, iniziativa che condivido, adesso stiamo facendo i conti con il Fest-tax-wall, cioè la enorme tassazione sulle mura della nostra prima casa già tartassata abbastanza. I ragusani quasi tutti in fila, in questi giorni, a pagare la Tasi. Quasi tutti, dico, perché in tanti non ce la fanno più a pagare, perché prima di ogni cosa devono dare priorità al cibo per mangiare e sopravvivere, spesso risparmiando anche su quello”. E’ quanto rileva il segretario cittadino del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa, Gianni Lauretta (nella foto), specificando che da queste parti la Tasi ha un sapore molto amaro.
“Oltre al danno, anche la beffa. Il danno – chiarisce Lauretta – alle tasche dei cittadini visto che il sindaco Piccitto aveva annunciato che le città governate da m5s sono così virtuose che non avrebbero pagato la Tasi. Ma questo è accaduto solo per un anno. La beffa sta nel fatto che l’anno successivo, cioè nel 2015, stiamo, di fatto, pagando la Tasi di due anni perché furbescamente ci viene detto che si fa lo sconto ma in realtà si applica l’aliquota del 2,5 per mille mentre negli altri comuni si applica l’aliquota dell’1 per mille. Lo sconto è abbastanza sostanzioso ma solo per le case con una rendita catastale inferiore a 300 euro, fino a ridursi a pochissimo per le rendite superiori. Insomma il risparmio medio è stato forse di 30 euro, mentre l’aliquota è schizzata al massimo, perché con una aliquota all’1 per mille e senza sconto avremmo pagato di meno. A questo punto mi viene di dire al sindaco che credo proprio che i ragusani si ricorderanno di questo regalo arrivato dal primo cittadino, dalla sua giunta e da tutti i consiglieri comunali che hanno votato l’atto. Insomma è stato preparato un bel “paccotto”. A queste entrate non possiamo non aggiungere i soldi delle royalties petrolifere. Per cui, riteniamo che le casse del Comune saranno impinguate per bene anche se benefici concreti non se ne vedono. Un esempio? Il programma di Piccitto prevedeva una grande rivoluzione nel settore dell’ambiente urbano con una maggiore efficienza e contestuale risparmio energetico. Fino ad oggi, però, nulla. In più, la raccolta differenziata, dopo due anni, sembra essere ferma al palo, anche se è stato fatto uno sforzo con i centri di raccolta (in cui personalmente io conferisco) ma sono poca cosa. Sembra essere diventata solo una operazione di immagine mentre oggi pagare la Tasi lascia le tasche vuote e l’amaro in bocca”.