A seguito della lettera scritta dalla ventiseienne ragusana che richiedeva una sedia a rotelle nuova, dato che la vecchia carrozzina era ormai consunta dal tempo e ormai quasi inutilizzabile (nella foto), stamattina è avvenuto l’incontro tra la ragazza e Maurizio Aricò, direttore generale dell’Asp di Ragusa.
Quest’ultimo ha inoltrato la richiesta della presente agli organi competenti, affinchè venisse immediatamente (così è scritto specificamente sull’istanza della giovane) attenzionata, assicurando la ragazza che, da lì a pochissimo tempo, sarebbe arrivata una carrozzina nuova adeguata a garantirle la sua mobilità.
“Sono stati stanziati circa un milione di euro – ha detto stamattina il direttore – indi per cui, da adesso in poi, l’azienda si occuperà del caso della ragazza e di chi ancora attende una risposta”. Eva si ritiene abbastanza soddisfatta dell’incontro e spera che queste affermazioni “brevissimo tempo e immediatamente” si concretizzino al più presto. Di certo sono parole con un peso specifico.
“Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla solidarietà che mi hanno dimostrato centinaia di ragusani in merito alla vicenda – aggiunge la ragazza”. Una solidarietà che non è commiserazione, ma è fatta da gesti pratici e concreti. “Sono state tantissime le telefonate e le e-mail di persone che volevano regalarmi una sedia a rotelle – continua Eva – che, però, non posso accettare, dato che ogni carrozzina deve essere realizzata in base alle nostre esigenze personali; creata a misura”. Una spremuta d’amore assoluta, fatta da segnali pratici di sensibilità e umanità. Il coraggio e la forza da Eva sono stati solo uno dei tantissimi casi che devono servire da esempio per chi deve far valere i propri diritti. E soprattutto da monito per chi, a volte, dimentica di fare il proprio dovere.