Il Comune di Scicli non paga e la Corte dei Conti indaga. Si tratta di un danno erariale di 232mila euro che i cittadini sciclitani dovranno pagare. Piove sul bagnato perché la multa inflitta al Comune deriva dal mancato adeguamento delle tariffe dei servizi a domanda individuale nel 2014. La triade commissariale è stata al centro delle polemiche in seguito alle scelte di portare alle stelle le tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi e dell’asilo nido comunale.
Nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi di un sit in di protesta in pantaloncini davanti al Municipio. I commissari si sono difesi dicendo che gli aumenti sono imposti dalla legge, dato che la precedente amministrazione politica ha lasciato l’Ente in pre-dissesto. Secondo la triade la passata gestione non avrebbe adeguato le tariffe e questo ha comportato la sanzione da parte dello Stato. Infatti secondo il testo unico degli enti locali, nei comuni che rischiano il dissesto, qualora non venga realizzato un introito pari al 36% del costo dei servizi a domanda individuale, il Comune inadempiente è soggetto ad una sanzione del 10% dei primi tre titoli delle entrate del bilancio consuntivo del passato anno. “Ed io pago…”. Lo diceva Antonio de Curtis, in arte Totò, stavolta però a pagare sono sempre i cittadini che dovranno mettere una pezza sugli errori non commessi da loro.