La Polizia di Stato passa al setaccio per due giorni Vittoria e Comiso. Rinvenuto a Vittoria un vero e proprio arsenale, armi, congegni di puntamento, munizioni, giubbotti antiproiettile, fucili a pompa con puntatore laser, congegni di puntamento per il tiro da precisione utilizzati dai cecchini, armi straniere, polvere da sparo, macchine per fabbricazione e modifica delle potenzialità delle munizioni e droga.
La Squadra Mobile indaga sulla provenienza delle armi, potrebbero appartenere ad uno dei clan mafiosi operanti in provincia di Ragusa. Spiccata potenzialità offensiva delle le armi sequestrate, tra queste la penna-pistola di 007. La Polizia Scientifica è già al lavoro per verificare se le armi sono state utilizzate per commettere delitti, grazie alla banca dati delle armi della Polizia di Stato. Tre gli arrestati vittoriesi, detenevano illegalmente le armi per altro tutte pronte all’uso e perfettamente funzionanti.
Gli arrestati sono Rosario Greco nato a Vittoria il 05.09.1983 ed ivi residente, con diversi precedenti di polizia, tra i quali art. 416 bis c.p., art. 4 l.110/75, art. 73 dpr 309/90. E’ stato tratto in arresto per i seguenti reati: detenzione illegale di un fucile a pompa americano con puntatore laser, altre parti di armi di provenienza furtiva e munizionamento illegale.
Marco Di Martino nato a Comiso (Rg) il 24.07.1975, residente a Vittoria, inserito in banca dati per estorsione, rapina e lesioni aggravate, è stato tratto in arresto per i seguenti reati: detenzione illegale di 5 fucili dotati di congegni di puntamento ottici per tiro di precisione balistica (utilizzati dai cecchini), 3 pistole, una penna-pistola, 1 giubbotto antiproiettile, materiale per fabbricazione di esplosivi, polvere da sparo, pressa per confezionamento cartucce e un migliaio di munizioni.
Andrea Di Martino nato a Vittoria il 21.04.1991 ivi residente, è stato tratto in arresto per i seguenti reati: per detenzione di 700 grammi di marijuana e detenzione di 3 pistole e 2 fucili.
Già dal pomeriggio di giovedì ben 60 uomini intervenivano su diversi siti del territorio per ivi effettuare le perquisizioni pianificate, con l’obiettivo di ricercare armi, materie esplodenti e droga.
Dopo poco più di un’ora dall’inizio delle operazioni di Polizia, i primi risultati iniziavano ad arrivare dall’abitazione del Di Martino Andrea, grazie anche al cane antidroga “Asko” che fiutava essere in quel sito della droga. Il cane si avventava sul forno in pietra costruito nell’abitazione che si trova all’interno del soccorso stradale da lui gestito insieme al padre. Ivi un operatore di Polizia vi riveniva un grosso involucro in plastica con all’interno oltre 650 di sostanza stupefacente.
Nel contempo anche i cani antiesplosivo fiutavano che qualcosa di loro interesse vi fosse: all’interno di un armadio dell’abitazione venivano così rinvenute 3 pistole e due fucili pronti all’uso sui quali si sta procedendo ad un’attenta analisi.
L’arrestato provava pure ad accennare ad una linea difensiva: “l’ho comprata tutta per me la marijuana, fumo molto, è per uso terapeutico” – “le armi non sono le mie, non ne so nulla”.
Contemporaneamente all’interno della segheria del pregiudicato Greco Salvatore, dopo ore di ricerche di armi e droga, uno degli uomini della Squadra Mobile riveniva sopra una catasta di legno e materiali per la produzione di cassette per il mercato ortofrutticolo alta 5 metri, un tubo in plastica appositamente costruito per custodire un fucile a pompa americano dalle spiccate potenzialità offensive ed un puntatore laser che ne amplifica la micidialità dell’arma. Si tratta di un’arma storicamente utilizzata dalle Forze di Polizia statunitensi che l’uomo deteneva illegalmente e di sospetta importazione illegale. Insieme all’arma vi erano altre parti di armi da fuoco risultate rubate. Il tutto in perfetto stato di manutenzione e pronte per essere utilizzate. Greco si assumeva sin da subito la responsabilità della detenzione, provvedendo a fornire una giustificazione sul possesso: “Le ho trovate mentre facevo i miei bisogni in campagna e le ho portate in azienda”.
Ed ancora, un altro team della Polizia di Stato coordinato da un ispettore della Squadra Mobile, è intervenuto presso l’abitazione del Di Martino Marco. Inizialmente la perquisizione sembrava sortire esito negativo. La pervicacia e determinazione degli operatori di Polizia indaffarati a cercare in ogni possibile nascondiglio, in un con altro cane dell’Unità Cinofili della Questura di Catania “Andi” fiutava e rinveniva una cartuccia inesplosa. Atteso il primo riscontro positivo, gli investigatori hanno continuato le ricerche ed al piano superiore, nascoste in una legnaia, tra materiali edili e tronchi per il camino, è stato trovato un vero e proprio arsenale.
Gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria hanno così rivenuto altre armi di ogni tipo (tra cui la cosiddetta penna-pistola di 007), tutte con spiccate potenzialità offensive; inoltre vi erano materie esplodenti, polveri da sparo, munizioni di ogni tipo con maggiorazione delle potenzialità, fucili con matricola abrasa, pistole modificate complete di silenziatore, giubbotti antiproiettile.