Era approdato al porto di Pozzallo. Cercava la possibilità di vivere una vita migliore. Ma a causa di un problema di salute congenito, spossato per le fatiche del viaggio, non ce l’ha fatta. Ed è arrivato moribondo sulle coste siciliane. Ricoverato al reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore (nella foto), il 22enne siriano avrebbe potuto donare alcuni organi, in particolare fegato e pancreas, anche dopo l’autorizzazione che, in proposito, era arrivato dai propri familiari, in Patria, contattati da una mediatrice.
Ma il sopraggiungere di un arresto cardiaco ha impedito che il trapianto potesse avere luogo con successo. Una circostanza che ha impegnato parecchio, nelle ultime ore, i sanitari del Maggiore che prima hanno fatto di tutto per tenere in vita il giovane siriano e poi si sono adoperati per fare in modo che potesse arrivare il consenso per il trapianto. Nonostante l’evidente difficoltà di contattare con una certa immediatezza i familiari, questi ultimi si sono resi disponibili a fare in modo che il trapianto potesse avvenire. Come dire che le storie dei migranti meritano la massima attenzione.