Lo hanno ucciso nel settembre del 2012. Ha subito una vera e propria esecuzione. Lo hanno crivellato di colpi. Come se fosse il peggiore esponente di certi ambienti della mala. Ma lui, la vittima, Ivano Inglese (nella foto), con quell’ambiente non aveva a che fare. Un bravo ragazzo, piuttosto, con tanta voglia di vivere. Con un lavoro normale. Da quel momento, i genitori, Giovanni e Ornella, non si danno giustamente pace. E men che meno adesso che, dopo sollecitazioni a tutto spiano, la Procura, che pure ha indagato, ha fatto sapere di essere giunta a un vicolo cieco. Spetterà al gip, Andrea Reale, nel corso delle prossime due settimane, stabilire se continuare le indagini o se archiviare il caso. Una richiesta, in quest’ultimo senso, è arrivata dai difensori dei quattro indagati, due italiani e due stranieri. Che, a detta dei difensori, non avrebbero nulla a che fare con la vicenda.
Ma allora chi è stato? Chi ha ucciso Ivano Inglese? Chi gli diede appuntamento in quell’impianto serricolo di contrada Pozzo Ribaudo per scannarlo come se fosse stato il peggiore degli esseri umani? Possibile che nessuno abbia visto, sentito o saputo niente? Neppure a distanza di così tanto tempo? Rischia di rimanere irrisolta e senza colpevoli questa incredibile vicenda? Qualcuno vuole mettersi nei panni dei genitori che non riescono a comprendere cosa mai possa essere accaduto, perché hanno dovuto rinunciare ad accarezzare i sogni del proprio figlio? Un mistero, non c’è che dire. Che qualcuno dovrà contribuire, almeno speriamo, a svelare.