La Polizia di Stato – Commissariato di Vittoria – ha arrestato Luciano Cutrona nato a Comiso il 18.10.1974 ed ivi residente, per il reato di porto abusivo di arma clandestina e detenzione illegale di munizioni.
Erano le 7 circa quando al 113 giungeva una segnalazione da parte del personale del pronto soccorso di una persona armata di pistola in evidente stato di alterazione.
Sono momenti delicati per il personale ivi presente, non possono intervenire per disarmarlo perché temono una reazione, quindi una tragedia e non possono neanche rifiutare di prestare le cure mediche ad una persona che lamenta un malessere.
Cutrona, soggetto pluripregiudicato entra al pronto soccorso e chiede di essere visitato perché a suo dire sta male; aggiunge inoltre di essere particolarmente stanco e chiede per questo di essere ricoverato.
Il medico e l’infermiere non si fanno prendere dal panico quando Cutrona si sdraia sul lettino per la visita, nonostante abbiano notato la pistola all’altezza della cinta dei pantaloni.
Basta un cenno d’intesa tra i due per far scattare la chiamata alla Polizia di Stato che immediatamente e silenziosamente arriva al pronto soccorso.
Gli operatori della Volante del Commissariato di Vittoria fanno presto ad arrivare, stante la temporanea indisponibilità della Volante di Comiso.
La professionalità e l’addestramento degli agenti di Polizia è tutto in questi casi; l’ingresso nella sala medica è rapido per cogliere di sorpresa Cutrona che non ha tempo di reagire, tanto che non ha neanche tentato di farlo.
Nessuna resistenza e nessuna minaccia, l’uomo in pochi secondi era già stato ammanettato e condotto nella Volante della Polizia.
Condotto in Commissariato iniziavano le indagini tecniche sull’arma e l’escussione dei soggetti coinvolti che permettevano di appurare quanto accaduto.
Cutrona aveva portato in luogo pubblico un’arma clandestina (di importazione estera mai censita in Italia) e relativo munizionamento. L’arma era perfettamente funzionante ed aveva ben 10 cartucce all’interno del caricatore e dalla perquisizione personale e veicolare è emerso che avesse altre cartucce disponibili.
Cutrona ha riferito agli agenti di Polizia di aver trovato l’arma e la sua versione è stata smentita dalle indagini, rimane ancora oscuro il motivo della sua condotta.
Vi è da dire che l’arrestato non ha in alcun modo utilizzato l’arma, né per minacciare i medici o il personale sanitario né per sottrarsi all’arresto, rimane fermo il fatto che poche ore prima aveva litigato con il padre, ma anche questo sembra non avere una connessione con il porto dell’arma.
Cutrona dopo aver reso dichiarazioni mendaci è stato fotosegnalato dalla Polizia Scientifica e poi condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Gioudiziaria.
Le indagini sull’arma sono tuttora in corso, al fine di poter comprendere la provenienza e l’eventuale utilizzo della stessa in altri delitti, grazie agli accertamenti tecnici sulle banche dati delle armi in possesso agli uffici investigativi della Polizia.
“La Polizia di Stato grazie al contributo del personale del pronto soccorso che ha fatto l’immediata segnalazione, ha scongiurato un qualsiasi uso dell’arma, assicurando alla giustizia un pericolosissimo soggetto che noncurante di qualsivoglia regola, portava un’arma da fuoco clandestina”.