Al via il processo ai danni di un imprenditore vittoriese che, secondo l’accusa, sfrecciava con una Ferrari F430 (nella foto) sulle strade di mezza Italia superando di gran lunga il limite di velocità. Insieme a lui è finito sotto processo per falso e truffa nei confronti dello Stato anche il titolare di un autosalone di Gela mentre è stato prosciolto un dipendente della ditta di Vittoria che risultava alla guida del bolide rosso con il Cavallino. Per eludere il pagamento della tassa automobilistica (per un totale di 115mila euro tra interessi e mora) della Ferrari ed evitare il ritiro di patente, il vero utilizzatore della Ferrari, difeso dall’avvocato Santino Garufi, secondo l’accusa aveva fornito false attestazioni all’Agenzia delle Entrate e agli organi di polizia stradale che gli contestava numerose infrazioni al Codice. Il dipendente, un extracomunitario, è stato interrogato dalla Polstrada di Vittoria e ha detto di non sapere nulla, aggiungendo di non essere mai salito su una Ferrari. Dopo il primo caso scoperto a Parma ne sono venuti fuori altri due a Frosinone e a Modena. Alla fine i controlli sono arrivati in Sicilia. La Ferrari era stata dichiarata dal titolare dell’autosalone di Gela tra i mezzi in suo carico ma non circolanti, motivo per cui era stato pagato un diritto fisso annuale di 1,55 euro invece del bollo di 1252,59 euro. La Ferrari, invece, era utilizzata dal titolare della ditta vittoriese. La Polstrada di Ragusa due anni fa multò con l’autovelox la Ferrari anche sulle strade ragusane ma in quella occasione si è presentato un conducente che si è accollato l’onere delle infrazioni. L’udienza è stata aggiornata al 7 febbraio dell’anno prossimo.