Le scuole non hanno soldi e battono cassa. Serve la liquidità. Per pagare luce e telefoni. I dirigenti scolastici non hanno disponibilità di sorta con i loro magri bilanci. La situazione è grave soprattutto nei territori più piccoli, Ragusa ed Enna, in particolare, dove sono tradizionalmente dirottate meno risorse. Catania, Messina e Palermo, in quanto città metropolitane, non dovrebbero invece soffrire più di tanto avendo già disponibilità economiche da indirizzare verso gli istituti superiori. Gli istituti superiori iblei soffrono, chi più chi meno, perché le bollette si accumulano e non ci sono in vista trasferimenti di fondi. Le scuole superiori erano fino a due anni fa di competenza delle ex province (nella foto la sede dell’ex provincia di Ragusa) ma ora sono in balia di loro stesse perché gli enti non hanno più risorse neppure per il personale dipendente. Le scuole si sono arrangiate per tutto l’anno pescando in vari capitoli di bilancio e sottraendo spesso somme alle manutenzioni. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, in calendario il 14 settembre, la situazione si è fatta critica perché i dirigenti scolastici, in assenza delle province, si sono direttamente rivolti all’assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Qui i dirigenti hanno allargato le braccia perché l’Ars non ha stanziato somme in bilancio per i servizi scolastici. Luisa Lantieri, assessore alla pubblica istruzione, non è in grado di dare risposte precise: «L’Ars non potrà stanziare soldi perché è in vacanza fino al 13 settembre e se non risolviamo il finanziamento dei 28 milioni alle Provincie le scuole non potranno avere quello che serve». L’assessore sta cercando in tutti i modi di reperire altre risorse ma la situazione è complicata. I dirigenti scolastici a loro volta temono di restare senza servizi essenziali. Basti pensare alle linee telefoniche che sarebbero le prime a saltare visto che per l’acqua si può contare sulla mediazione con i comuni in sede locale. Le bollette di migliaia di euro si sono accumulate negli ultimi mesi ed è arrivato il tempo di pagare. Anche per la luce l’Enel minaccia i distacchi. L’anno scolastico in Sicilia si presenta difficile anche per gli alunni diversamente abili sempre per la mancata assegnazione ai Liberi consorzi delle risorse per il servizio Trasporti e di assistenza all’autonomia ed alla comunicazione. L’Anffas ha già evidenziato le difficoltà delle famiglie e teme che i servizi non potranno essere erogati in coincidenza dell’avvio delle lezioni. Una vecchia storia, che si ripete puntuale e crea problemi di ogni tipo all’interno ed al di fuori delle famiglie.La Sicilia, insieme alle altre Regioni a Statuto Speciale, è stata esclusa dallo Stato Centrale, dal provvedimento inserito nell’ ultima legge di Stabilità che prevedeva il riparto di circa 70 milioni di Euro destinati proprio all’assistenza, all’autonomia e comunicazione. Ci dovrebbero pensare le Regioni ma Palermo non ha soldi e neppure un bilancio (fonte: Corriere di Ragusa).