Avevo pronosticato tre candidature e come al solito non ci azzecco mai. Pazienza, me ne farò una ragione. In ordine di presentazione, alla stampa, dobbiamo annoverare la candidatura dell’on. Sebastiano Gurrieri, e poi quella del sindaco uscente Vito Fornaro, che in effetti con Gurrieri era molto legato, essendo il candidato scelto proprio da Gurrieri alle ultime elezioni. Queste sono le uniche candidature ufficializzate.
Poi dobbiamo annoverare la candidatura assai probabile di Gaetano Iacono, ricercatore universitario, che è transitato dalla destra, al centro destra di Nino Minardo, ma che a Chiaramonte, dove si vota con un sistema maggioritario, sceglie non il logo di partito, bensì la lista civica. Raccoglie un gruppo di giovani, esuberanti, idealisti e coraggiosi, consapevoli che si può anche arrivare ultimi, ma con il piacere di restare coerenti alle proprie idee ed al proprio convincimento in politica, desiderosi di essere protagonisti del momento assai delicato che vive il paese, stretto tra periferie delle periferie, ed in grande crisi economica, tanto da costringere i giovani ad emigrare. E’ l’unica cosa che mi fa impazzire di questo candidato.
Per Iacono invero non si tratta di una prima volta, ma del quarto tentativo elettorale, anche se per importanza questo è il primo da candidato sindaco: potrebbe essere la volta giusta.
Abbiamo registrato invece tramite la rete, che sta diventando sempre più concreto ed attuale il tentativo di presentazione della lista del movimento Cinque stelle, che raccoglie sempre le sue simpatie. A dispetto del momento poco felice che attraversa il movimento per le crisi amministrative dei comuni dove governa, sussiste un’irragionevole aspettativa di successo che gonfia le vele dell’entusiasmo dei sostenitori, non numerosissimi, ma fedeli, di questo partito che vorrebbe dire la sua in questa attesa competizione elettorale.
Ma il vero rumor dell’ambiente è altro.
Pare che Pd, Udc, pezzi di Forza Italia, ed altro non ci stiano al gioco di Fornaro / Gurrieri, e non potendo aderire alla candidatura di Iacono (perchè lui non li vuole e non perchè non vogliono loro) stiano tentando una terza via. In effetti a contar bene è la quinta via, da non confondere con la quinta strada, alid pro alio, in altro luogo, un po’ più grande, di questo.
La quinta via vedrebbe sugli scudi una vecchia conoscenza della politica locale, Mario Cutello, che di Gurrieri fu il fedelissimo, allorquando lo stesso fu eletto in provincia proprio con i voti del Gurrieri, tra le fila del Pd/ versante Margherita. Altri tempi. Cutello è persona di grande esperienza e può annoverare anche una buona amicizia con Orazio Ragusa, e con Venerina Padua, senatrice del Pd, con cui ha diviso lo scranno in provincia.
Mario Cutello (nella foto) è pronto a scendere in campo e le aspettative di successo degli altri due sfidanti, Fornaro e Gurrieri, sono già drasticamente in discesa. Il Cutello infatti è stato candidato cinque anni fa con una cordata di centro destra, capitanata dal sott. Giovanni Nicosia, e caratterizzata da ambienti di centro destra, di cui faceva parte proprio quel Gaetano Iacono che oggi si candida a sindaco. Ma per questa nuova battaglia elettorale potrebbe contare non solo sui voti del centro destra moderato che non vota per Iacono, ma anche sui voti del Pd, degli ex Udc di Vito Alescio, e soprattutto sui voti del gruppo vicino alle posizioni di Florenzo Melia e Salvatore Nicosia, anche se la volta scorsa erano avversari, perché il Salvatore Nicosia si candidò a sindaco contro Giovanni Nicosia, ma che ora potrebbero siglare la pace e compattarsi per vincere le elezioni. E’ un intreccio difficile da spiegare ad estraneo. Confusione, molta, coerenza pochissima, ma felicità tantissima. Verrebbe da dire Confusi e felici.
Già, il problema è vincere. Per vincere ci vogliono buoni generali, ma qualcuno sommessamente fa rilevare che ci vogliono anche gli eserciti, senza alcuna allusione al soldato chiaramontano Turi Schembari. Incontro sempre un vecchietto, dal fruttivendolo del Corso, che mi saluta sempre affettuosamente e poi dice: “Non ci sono più gli uomini di una volta, quelli veri, quelli che sono uomini prima nella vita, poi nel lavoro, ed infine nella politica”. Anche questo, per carità, prendetelo come rumors, rumori, o scruscio per dirla in dialetto. Scruscio. Scrusciu e pruvulazzu.