L’operazione antidroga “Agnellino” dell’aprile 2014, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato di P.S. di Comiso si era conclusa con la cattura di 20 tra uomini e donne sia italiani che stranieri.
Le indagini avevano avuto inizio nel 2011 e ed il 3 aprile del 2014 era stato effettuato il blitz con le catture dei 20 indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini sul traffico di droga erano da considerarsi un ramo della più vasta attività investigativa che nel mese di settembre di quest’anno ha portato alla cattura di 15 soggetti per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, denominata “Survivors”.
Durante le attività d’indagine erano state sequestrate centinaia di kg di sostanze stupefacenti di diversa tipologia.
La prima fase processuale si concludeva presso il Tribunale di Ragusa con pronunce di condanna per traffico di sostanze stupefacenti in concorso, escludendo (per parte degli indagati) il reato associativo.
A seguito di questa decisione dell’organo giudicante, la Procura della Repubblica Distrettuale di Catania propose subito ricorso in appello.
La Prima Sezione della Corte di Appello di Catania, ha riformato la sentenza e condannato gli indagati per il reato associativo con pene commisurate all’entità dei fatti.
Ha, inoltre, ritenuto sussistente ed attuale la pericolosità sociale ed il pericolo di reiterazione nel reato da parte degli imputati, ed ha emesso nuova ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di Emanuele Firrisi (detto ‘Zu Neli), comisano, condannato alla pena complessiva, riformulata in 22 e 6 mesi 6 di reclusione; Antonino Ferrante, nato a Palermo, 47 anni, condannato alla pena complessiva, riformulata in 20 anni di reclusione, destinatario di Ordinanza di custodia cautelare in carcere; Corrado Bellassai, nato a Ragusa, 47 anni, condannato alla pena complessiva, riformulata in 11 anni e 8 mesi 8 di reclusione, destinatario di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari; Pieruccio Boschi, sciclitano, 67 anni, condannato alla pena complessiva, riformulata in 14 anni e 4 mesi 4 di reclusione, destinatario di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari; Rita Cangialossi, , nata a Torretta, 70 anni, condannata alla pena complessiva, riformulata in 14 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, destinataria di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari; Giovanni Errigo, nato a Comiso, 57 anni, condannato alla pena complessiva, riformulata in 14 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, destinatario di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.