Passaggio in periferia, nel ragusano, per il tour elettorale del candidato premier del Movimento 5 Stelle, il #Rally DiMaio che la candidata Lorefice presenta voluto a Scicli dove si contrappongono il sito UNESCO e la discarica di rifiuti speciali, dei quali, però, il protagonista della mattinata non ha fatto cenno, nel suo intervento.
Luigi Di Maio si vuole distinguere dai concorrenti e non parla di programmi mirabolanti ma di 20 punti da attuare per la qualità della vita degli italiani.
Parla di reddito di cittadinanza, di pensioni di cittadinanza, di aiuti alle famiglie con una totale detassazione per quelle fino a 26.000 euro di reddito, di agevolazioni, anche fiscali, per interventi per il recupero edilizio finalizzato al risparmio energetico, cita gli indici, fuorvianti, su occupazione e lavoro, sorvola sui parametri del debito pubblico e sugli indici di stabilità, il solito approccio nuovo della politica, nel rapporto con la gente.
Ma riteniamo che a Scicli, come in ogni altra parte della Sicilia, si va ad ascoltare il candidato premier per le motivazioni cardine per votare il Movimento 5 Stelle.
Sono i candidati locali, quando lo sono, a doversi occupare, con le soluzioni ottimali, di ospedali, di ambulanze medicalizzate, se si viene a Scicli perché in contemporanea c’è il problema discarica, si deve parlare di discarica e del problema dei rifiuti, argomenti ignorati da Di Maio.
In una nota stampa della candidata Lorefice è scritto che non si possono tollerare incompiute come l’autostrada, ma non ci sono impegni, né tanto meno idee chiare e precise, nel caso i 5 Stelle andassero al governo, su come completare in tempi brevissimi tutta l’autostrada fino a Gela, senza dire che, per rimanere in tema di infrastrutture e di trasporti, non c’è una parola sulla Ragusa Catania, sull’aeroporto, sulle ferrovie preistoriche, sulla viabilità da terzo mondo.
In definitiva una delle solite passerelle elettorali, comuni a tutti i partiti, come del resto furono le fugaci apparizioni estive per le regionali.
Nessuna novità, nessuna soluzione di continuità con il passato, del resto impressioni confermate nelle recenti scelte per le candidature che hanno ripercorso i metodi tradizionali degli altri partiti, ignorando, peraltro, il capoluogo, fino a poco tempo fa utilizzato come modello itinerante per le altrui campagne elettorali.
In una sala piena in ogni ordine di posti, ma l’Italia di Scicli non è il Metropolitan di New York, un pubblico nazional popolare, circa 500 persone, tipico elettorato del Movimento, fra i volti noti solo una rappresentanza dei 5 Stelle di Ragusa, costituita dalla triade (nuova, non quella scaduta), Tringali, Agosta Stevanato, sul palco, assieme ai candidati, Giancarlo Cancelleri che appare sempre di più come una foto in bianco e nero della politica grillina.
Preannunciato un prossimo appuntamento elettorale, per parlare di sanità e di ambiente, ancora nella cittadina barocca, fortunati i 5 Stelle che vivono di rendita (elettorale).
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