Ennesima riunione delle componenti politiche dell’area di centro destra, in un albergo di via Roma, per cercare di trovare una sintesi sul nome del candidato sindaco per le prossime comunali a Ragusa.
Considerati gli esiti, ancora una volta interlocutori, si può pensare che le riunioni almeno servano a movimentare il centro storico, da via Ecce Homo al Ponte Nuovo, considerato che le delegazioni trattanti sono sempre più numerose, variegate, tanto da obbligare qualcuno a chiedere: ‘ma voi chi rappresentate?’.
La riunione era stata annunciata come organizzata da Giovanni Occhipinti di Insieme, di concerto con il senatore Giovanni Mauro, ma quest’ultimo ha preferito non partecipare, delegando, come rappresentanti di Forza Italia, Giovanni Cappuzzello e Alessandro Migliorisi.
C’erano anche Franco Antoci, con Pelligra per il Movimento Civico Ibleo, Sonia Migliore con ampia rappresentanza del Laboratorio Politico 2.0, Ciccio Barone di Idee per Ragusa, con Salvo Mallia e Fabrizio Ilardo, l’avv. Alessandro Sittinieri per #divenerA?Bellissima, l’avv. Sergio Arezzo per Fratelli d’Italia, oltre al padrone di casa e organizzatore dell’incontro, Occhipinti per Insieme.
Come era stato intuito alla notizia della convocazione dell’incontro, al quale non hanno partecipato i cinque consiglieri comunali del gruppo di Maurizio Tumino, la riunione è stata convocata per un ultimo tentativo di fare sintesi su un nome solo, realmente per comunicare che verrA? ufficializzata la candidatura di Maurizio Tumino, pare, addirittura nella giornata di giovedì prossimo.
Era improbabile che uscisse la candidatura unica, e Occhipinti non poteva non immaginarlo, evidente la finalitA? di fare uscire la candidatura di Tumino, per non fornire ulteriore vantaggio a chi la sua candidatura l’ha già ufficializzata.
Troppo elaborate e contorte le strategie per arrivare all’identificazione di un candidato, troppo remissivi i partiti che si vedono prevaricare da piccole formazioni civiche politiche che, da sole, non hanno le potenzialitA? per affermarsi.
Destano numerose perplessitA? i movimenti sotterranei per evitare la partecipazione di questo o quell’onorevole del territorio, destano smarrimento le numerose correnti che vengono rappresentate, lascia basiti l’incapacitA? di fissare criteri univoci di scelta come pure lascia senza parole l’esitazione di qualcuno di fronte al possibile ricorso a sondaggi o a consultazioni interne, forme democratiche che potrebbero sgombrare il campo da ogni rivendicazione di tipo personalistico.
Una maledizione per Ragusa, dove non si trova la sintesi nell’area di centro sinistra, dove ci sono stati problemi, non si sa se definitivamente risolti, per trovarne una fra i 5 Stelle, dove si assiste ad uno spettacolo non certo edificante per uscire dal guado, con i veri notabili della politica che cincischiano senza far valere storia, autorevolezza e leadership che in ogni caso possono vantare rispetto ai parvenu della politica che guazzano nel disordine e nella confusione per trovare spazio che altrimenti gli sarebbe difficile conquistare con il solo consenso della gente.
La riunione ultima ha mostrato segnali di evidente contraddizione, è stata invitata, per la prima volta al tavolo, Sonia Migliore, che, forse, con la sua presenza voleva offrire mezzo passo indietro ma ha trovato, in pratica, l’annuncio della candidatura di Tumino, non chiarissima la partecipazione di Ciccio Barone, ufficialmente presente come lista civica Idee per Ragusa, ma accompagnato da forzisti di fede minardiana e notoriamente corteggiato dagli onorevoli Minardo e Ragusa per farne il coordinatore provinciale del partito di Berlusconi, per le sue riconosciute capacitA? politiche e per la non indifferente rete di contatti mantenuta, benchA? lontano dalla politica attiva per motivi di lavoro, sul territorio, con importanti categorie imprenditoriali e della società civile.
Non esplicitata, dai rappresentanti presenti, la reale posizione di Forza Italia, #diventeràBellissima e Fratelli d’Italia propendono per una candidatura di alto profilo, della società civile, a microfoni spenti auspicano, sussurrando, che sarebbe meglio che solo i leader politici prendessero una decisone cosé importante, lontano dai condizionamenti della piccola politica.
Pare che anche Franco Antoci sia sbottato e abbia manifestato l’intenzione di trovare accordi e alleanze per muoversi autonomamente.
Una riunione, forse, intempestiva, affrettata o, forse, volutamente tale per un tentativo di imporre una candidatura che nata sotto buoni auspici, idealizzata cinque anni fa sotto le bandiere di Forza Italia, A? scemata nel prestigio e nei consensi, smarrita nelle nebbie di un civismo di paese malgestito ed eccessivamente pretenzioso.