A? attesa la discesa in campo del candidato del Movimento 5 Stelle, che da tempo ha in tasca la certificazione degli organi nazionali del movimento, ma che strategicamente temporeggia per mettere a punto le ultime strategie comunicative.
Foto, informazioni, programmi. Pare che la sede del movimento non sia proprio la casa del Mulino bianco, e che la voglia di predominare sugli altri, l’ambizione e la bramosia del potere, comincino a trovare residenza anche da queste parti.
Ecco cosé che il buon Antonio Tringali ha fatto gli straordinari per rendere tutto e tutti partecipi di ogni scelta. A? un movimento a trazione anteriore, che segna certamente uno sviluppo rispetto a 5 anni fa.
Per essere più precisi non è il circo di 5 anni fa, ma è una squadra compatta, studiata. Attendiamo la presentazione. Siamo tutti molto curiosi.
Nel frattempo, come nella sala di attesa del tuo medico di famiglia, vado a destra e sinistra per il web, per distrarmi, un po’ annoiato, non più stupito da quello che leggo, un poco incuriosito dalle reazioni della gente comune, la gente normale insomma.
A? accaduto in un condominio nella parte nord della città dove il numero dei condomini era superiore a 20: occorreva eleggere il capo del condominio e sono entrati in lizza due nomi.
Uno dei due si presentato con 4 liste, dicendo che si erano apparentate per eleggere il capo del condominio. Stupefacente.
Alcuni ragazzi si sono fatti la fotografia ed hanno pubblicato la loro immagine, scrivendo sotto: non sono candidato, quasi a sottolineare che il numero dei candidati sovrasta il numero stesso degli elettori.
Scherzi a parte, se ci pensate A? un paradosso. Dobbiamo primariamente riflettere sulla mera circostanza che per presentare una lista civica occorreranno almeno 500 firme, perché nessuno le porta contate nel minimo. Moltiplicando 500 per le 20 liste civiche che sono attese, oltre quelle dei partiti che di firme non ne hanno di bisogno, raggiungeremo la cifra record di 10.000 persone.
Ci vorranno praticamente 10.000 persone, cittadini di questa città, che sottoscriveranno la presentazione di una lista.
Sono numeri importanti, se aggiungete a questa riflessione la considerazione che per i 10.000 firmatari occorreranno anche 10.000 autentiche della firma e 10.000 certificazioni dell’ufficio elettorale, seppure in forma cumulativa, ma poco importa: qualcuno comunque dovrà controllare che sono realmente iscritti nelle liste elettorali di questo comune, che i loro documenti di identitA? sono validi ed efficaci.
E questi sono solo i presentatori delle liste civiche.
A questi occorre aggiungere i sostenitori dei grillini, che in quanto partito politico con rappresentanza nel parlamento siciliano, non hanno di bisogno di raccolta di firme, cosé come quelli del Partito Democratico, e di Forza italia, e di Fratelli di Italia.
Volendo stimare in una quota pari a 45.000 il numero dei ragusani che si recherA? al voto, possiamo affermare, con certezza, che le liste civiche, nella loro complessa e variegata formazione, godono di un consenso preliminare pari ad un quarto, dunque il 25% circa, dell’elettorato.
E se stimiamo che il partito di Grillo, in città, non scenderA? sotto il 30 % abbiamo già raggiunta la quota percentuale del 55 %. Aggiungiamo, inoltre, che il partito democratico ha un voto militare ed organizzato che difficilmente si fa deviare e non sarà inferiore al 15 %.
Parimenti, occorre riconoscere una quota percentuale anche ai partiti della destra organizzata che sono Fratelli di Italia e Forza Italia. Non credo che questi due partiti, aldilA? della loro singola collocazione, perché è evidente che non saranno collocati in coalizione, non prenderanno meno del 10 % complessivo.
Alle politiche i numeri erano alti, ma le frammentazioni hanno svuotato di fatto Forza Italia.
Pertanto, sommando il 55% che emerge dalle percentuali dei grillini e dal mero numero dei presentatori delle liste civiche, al 15 % del PD, al 10 % di Forza Italia e Fratelli di Italia, raggiungiamo la cifra percentuale dell’ 80 %.
Questa analisi grossolana, ma non tanto lontana da un quadro reale, ci serve per comprendere che la campagna elettorale potrA? essere efficace solo su questo terreno, per cercare consenso in questa fetta di elettorato che A? pari al 20 % ovvero poco più di 8.000 voti, che divisi per le 20 liste civiche presenti in campo non fa più di 400 voti.
A conti fatti, dunque, la scelta di parcellizzare l’elettorato costruendo una pluralitA? di liste rischia di provocare quasi la matematica certezza che nessuna di queste, ovvero solo pochissime, potrA? raggiungere il numero minimo di 2.200 voti, ovvero la soglia di sbarramento del 5 %.
La millantata voglia di partecipare alla vita democratica del paese, come qualcuno si è affrettato a qualificare la proliferazione del numero delle liste, non sarà altro che la morte stessa di un sistema democratico, che già era instabile di suo, e che con questo meccanismo fuoriesce del tutto dal suo baricentro.
E’ stata scientificamente tolta ad alcune esperienze civiche la possibilità di raggiungere il 5 % eliminando alla base la materia prima ovvero l’elettore, che è stato geneticamente modificato in candidato.
Il mutamento genetico da Elettore a Candidato con voto singolo suo o della sua famiglia, potrA? avvantaggiare certamente il candidato sindaco che ha molte liste, in prima battuta, ma provocherè una pluralitA? di danni collaterali, che di fatto andranno a riversarsi proprio contro gli stessi proponenti.
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