La confusione regna sovrana, nel centro destra, anche dopo la dichiarazione dell’on.le Miccichè che ha designato Tumino come candidato di Forza Italia, auspicando una convergenza di tutte le forze del centro destra sul nominativo indicato.
Ma nessuno ha risposto, finora, all’appello, né i candidati, né le forze politiche che si sono già posizionate.
Chi non vuole darsi per vinto è l’on.le Minardo che, nella qualità massimo esponente di Forza Italia sul territorio, non ha remore ad evidenziare come la mancanza di unità faccia il gioco degli avversari, portando diritto alla sconfitta.
L’unica cosa che non si comprende è in virtù di quali considerazioni si possono annoverare come espressioni avanzate dal centro destra tre candidature frutto di iniziative autonomedi gruppi e movimenti civici.
Escludendo Cassì che ha sottolineato come non è interessato alla partecipazione dei partiti, (in data 20 aprile scriveva in un comunicato “«Siamo ancora aperti alla adesione di altri movimenti civici cittadini, mentre non siamo interessati al sostegno di altri partiti politici» ‘per mettere fine a voci apparse su organi di stampa’, NdR), dovrebbe essere Forza Italia a scegliere fra i due candidati che si sono offerti come espressione del centro destra, se queste autocandidature sono meritevoli di attenzione.
E Forza Italia, tramite il coordinatore regionale ha scelto, lucido ed encomiabile l’appello dell’on.le Minardo, auspicabile una ritrovata unità che possa portare ad una candidatura condivisa ma, al momento la strada potrebbe essere solo quella di una figura del tutto nuova, possibilmente espressione del partito, alla quale tutti quelli che rivendicano appartenenza e simpatie per il centro destra dovrebbero uniformarsi senza ulteriori riserve.
Questo il testo della nota diramata dall’on.le Minardo:
“Sintesi ancora possibile a Ragusa sia in FI che nel centrodestra. Dividendoci facciamo solo gioco avversari”
Dopo giorni di febbrili trattative e di serrati incontri, l’On. Nino Minardo ha deciso di intervenire sulla vicenda legata alla triplice candidatura avanzata dal centrodestra in vista delle imminenti amministrative a Ragusa.
“A Ragusa viviamo un paradosso: abbiamo in campo, sotto le insegne del centrodestra, tre candidati tutti di assoluto valore, affidabilità e qualità politica e personale; una chiara dimostrazione che la coalizione è pronta a governare la Città con le sue migliori risorse.
Come è normale che accada in questi casi, soprattutto in presenza di un’offerta così ampia e qualificata, si è sviluppato, non solo nella coalizione, ma soprattutto in Forza Italia un serrato dibattito che ha visto protagonisti sia le varie componenti cittadine che i parlamentari e, naturalmente, i vertici del partito.
Il segnale che oggi voglio lanciare senza equivoci è quello della distensione, della ricerca di una unità nella quale ciascuno abbia il proprio ruolo e possa dare il giusto contributo alla città, ma soprattutto, all’interno della quale si lavori non per consumare piccole ripicche quanto per regalare un nuovo sogno ai cittadini ragusani, prostrati da 5 anni di inutile governo grillino.
Per queste ragioni chiedo agli amici Mauro e Ragusa, ma soprattutto a Tumino, Migliore e Cassì, di capire se e come possano esistere le condizioni per arrivare, sin dal primo turno, ad una sintesi produttiva ed efficace che dia il senso di vera coalizione e, soprattutto, consenta all’intero centrodestra e alle varie e importanti componenti civiche di articolare una proposta unica e condivisa in regime di assoluta democrazia.
Se ciò non fosse possibile andremmo incontro ad una sorta di primarie al primo turno ma correremmo il rischio concreto di favorire un secondo turno tra i poli avversari.
È per queste ragioni, senza posizioni preconcette o di ostilità nei confronti di alcuno, che propongo ai candidati potenziali un ulteriore sforzo nel tentativo di trovare in maniera rapida programmi comuni, candidati condivisi e scelte che non mortifichino nessuno ma, al contrario, valorizzino ciascuno dei possibili candidati, nella consapevolezza che l’unità trasforma i candidati in eletti, le divisioni rischiano di compromettere un risultato che sembra veramente a portata di mano”.