L’unico dato certo è l’impossibilità di dubitare dell’impegno dell’on. le Nino Minardo, il parlamentare più direttamente interessato alla ripresa e al completamento dei lavori per i lotti della Siracusa – Gela che interessano il territorio ibleo.
Anche i sindacati sono impegnati per la risoluzione della vicenda, ma troppo tardi minacciano azioni forti, dopo che hanno fatto passare due consultazioni elettorali importanti, senza richiedere opportune garanzie sulla vicenda.
La classe politica, fino a questo momento ha mostrato i suoi limiti, come i suoi limiti mostra il governo regionale e l’assessore alle infrastrutture che, ormai da mesi, fa intravedere soluzioni che non arrivano.
La stasi ulteriore, determinata dalla richiesta di concordato preventivo presso il Tribunale di Roma della Condotte Acque spa, impresa capofila, potrebbe causare la perdita dei finanziamenti europei se l’opera non venisse realizzata nei termini previsti.
L’on.le Minardo assicura che l’assessore Falcone ha attivato già da qualche settimana le procedure necessarie per la rescissione del contratto con Cosige: entro il 10 giugno la situazione dovrebbe essere sbloccata, con la ripresa dei lavori o la rinuncia da parte della Condtte a favore della Cosedil.
Se non ci saranno effetti, dopo questo annuncio, sarà il de profundis per la politica, soprattutto se non interverrà il nuovo governo nazionale per mettere, comunque, ordine, in una situazione paradossale che si trascina da toppo tempo.
“Il cantiere per la costruzione dell’autostrada Siracusa – Gela è l’emblema di un’Italia che prova a farcela ma non ci riesce.” dicono i sindacati CGIL Ragusa Fillea Cgil, CISL Siracusa-Ragusa Filca Cisl, Uil Siracusa Ragusa Gela Feneal Uil
Il cantiere per la realizzazione dei lotti 6,7 e 8 del tratto autostradale che va da Rosolini a Modica inizia nel 2014 con l’affidamento dei lavori all’ Ati Condotte Acque spa e Cosedil che costituiscono il consorzio CO.SI.GE.
Il cantiere s’insedia realizzando lavori ad altissima specializzazione con alti standard di sicurezza garantiti per i lavoratori e tutte le maestranze in opera. Vengono realizzate le prime opere: un primo viadotto terminato, le gallerie terminate, tutti gli scavi ed i rilevati terminati. Centoventi milioni di lavori fatti in due anni.
Nel 2015 iniziano le prime difficoltà, Co.si.ge. va in sofferenza e nel luglio 2016 emergono tutte le criticità, dalle interferenze che non consentono l’avanzamento dei lavori, alle problematiche di natura economica.
Questa situazione, porta al licenziamento di quasi tutte le maestranze (da cinquecento tra diretto e indotto), alla risoluzione di alcuni contratti con i subappaltanti ed ha inizio per i lavoratori, i fornitori e i subappaltanti, un lungo calvario dovuto ai mancati pagamenti dei lavori svolti.
Tante le iniziative del sindacato, tantissimi gli incontri con le Istituzioni, i Governi regionali in primis, diverse manifestazioni, ma da un anno tutto è bloccato, con il serio rischio di perdere la parte del finanziamento, circa 70 milioni, della comunità europea.
A questo mosaico complesso e problematico si aggiunge il deposito di un concordato in bianco da parte di Condotte Acque S.P.A. presso il tribunale di Roma. La crisi del gruppo di costruzioni tra i più grandi d’Italia in queste settimane è nel tavolo del Ministero per lo Sviluppo Economico al fine trovare una soluzione sul piano occupazionale e per far sì che le opere in corso possono essere portati a termine.
Inspiegabilmente, i sindacati dbitano che ci possa essere la possibilità che il cantiere della Siracusa – Gela possa entrare a far parte del piano in discussione al Ministero.
Ma solo su questo si deve lottare, senza intervento del governo centrale, andrà tutto a monte.
La protesta dei giorni scorsi non può e non deve rimanere isolata. I lavori debbono riprendere al più presto, ma si devono avere certezze sul futuro dell’opera che non deve rimanere, comunque una incompiuta.

CGIL, CISL, UIL hanno ridato slancio alla vertenza promuovendo una manifestazione di protesta chiamando a raccolta i parlamentari regionali (presenti Nello Di Pasquale, Orazio Ragusa, Stefania Campo e la parlamentare nazionale Maria Lucia Lorefice) e i sindaci dei territori interessati (Il sindaco di Rosolini, Canto, il sindaco di Modica, Abbate, il sindaco di Ispica, Muraglie, il vice sindaco di Pozzallo, Giudice) e poi ancora la Confartigianato, la CNA, l’ASCOM.
Punto di riunione sulla strada Pozzallo-Ispica nei pressi del cantiere con una corsia stradale occupata dai mezzi pesanti delle imprese e un camion ad inizio colonna a far da palcoscenico ai numerosi interventi che si sono succeduti.
Le priorità sono state già indicate nel primo intervento di Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa per il quale è urgentissimo fare fronte al pagamento delle imprese e quindi dei lavoratori per ridare slancio alla vertenza ma soprattutto dignità al territorio.
Il sindacato unitario ha ripreso la vertenza e andrà sino in fondo a cominciare a compulsare la politica regionale. Su questa l’on. Nello Di Pasquale è stato preciso: “i parlamentari del territorio ci sono e da subito sarà convocato un incontro a Palermo per sbloccare la situazione”.
Secondo Paolo Sanzaro, segretario generale della CISL Siracusa – Ragusa lo stato di fatto del lotto Rosolini – Modica descrive la metafora del territorio in termini di opera incompiuta, di disoccupazione, di distruzione del paesaggio. L’agricoltura e il turismo volani economici del sud est siciliano senza autostrada conosceranno un’altra terribile crisi. Si attivi da subito un tavolo operativo con la Prefettura di Ragusa allargato anche al governo regionale.
La denuncia delle mancate risposte dei governi, nazionali e regionali, sulle difficoltà in atto è lanciata dalla parlamentare nazionale, Maria Lucia Lorefice la quale sostiene che l’ANAS in questa vicenda si è lavata le mani.
Bisogna individuare vie alternative. Dall’Europa dicono chiaramente che si perdono i settanta milioni di euro stanziati non ci sarà altra occasione di finanziamento e sarà un dramma.
Il tratto autostradale Rosolini – Modica non è, secondo Nunzio Turrisi segretario regionale della Filca Cisl, un’opera di questo territorio ma impatta su tutto il sistema viario siciliano. Ed è questa la ragione per la quale l’opera va completata a cominciare dagli stralci funzionali che devono essere completati entro il marzo del prossimo anno.