C’è sempre un carro del vincitore quando si definisce una competizione elettorale, qualcuno ha realizzato percorsi trasparenti per acquisire il diritto di salire, qualcuno ha promesso di spostare voti all’ultimo momento, quasi sempre incontrollabili, i più sono i classici autostoppisti che, spesso non chiedono nemmeno il passaggio.
All’esito del ballottaggio erano in molti alla festa per il neosindaco Peppe Cassì, forse troppi, c’era di tutto, anche assessori designati di altre coalizioni, esperti, consulenti e collaboratori dell’ultima amministrazione grillina, altri se ne aggiungeranno lungo il percorso, magari qualcuno che da poco era approdato ai 5 Stelle e ancor prima di sistemarsi ha capito che la destinazione non era quella giusta.
Un fenomeno quasi normale, considerato anche fisiologico da qualche candidato che sembra non dare soverchi importanza a taluni atteggiamenti.
Al fenomeno del carro del vincitore, noto da tempo immemorabile si aggiunge, in tempi recenti quello dell’endorsement, scritto o orale, che suscita sempre meraviglia se viene esternato da chi, fino a poche ore prima ha sparato ad alzo zero contro l’avversario politico che ora accarezza o cerca di blandire, con attestazioni di stima e offerte non richieste di collaborazione in nome del bene comune.
Più spesso, come accaduto nei giorni scorsi, taluni endorsement non hanno ricevuto alcun riscontro dal candidato eletto, segnale, questo, confortante di un sindaco che non sarà incline a dare passaggi sul carro con superficialità.
In Consiglio Comunale saranno rappresentate solo 5 forze politiche, quella del Sindaco eletto, con la maggioranza dei consiglieri, 5 rappresentanti dei 5 Stelle, 2 del Partito Democratico, 1 per Insieme e 1 per Ragusa Prossima, troppo pochi per costituire un fronte compatto, considerato che assisteremmo subito ad un teatrino se gli ultimi quattro citati si alleassero, anche solo formalmente, con i 5 Stelle, avversati da 5 anni.
Chi si agita, oltre ai soggetti che cercano rinnovi di incarichi e di consulenze, sono gli esponenti delle forze politiche che al primo turno sono state letteralmente spazzate via dal panorama politico comunale e i cui leader sono destinati all’oblio, prima di tutto mediatico.
Nella scorsa consigliata la forbice fra maggioranza e opposizione si andava ristringendo costantemente, si passò da 20 esponenti di maggioranza a 18, poi a 16, per arrivare, nel finale, alla caduta definitiva della maggioranza al sotto della soglia di parità che si mantenne per qualche tempo.
Adesso la maggioranza si presenta più solida e più qualificata, non è escluso che qualcuno possa impinguarla, non appaiono all’orizzonte esponenti delle opposizioni in grado di impensierire Cassì e il suo esercito, peraltro qualificato e amministrativamente preparato.
Inutili, quindi, gli endorsement, molti dei quali senza riscontro da parte del neosindaco, così come si sono rivelati inutili e privi di contenuti quelli che, prima del turno di ballottaggio, sono stati rivolti ai 5 Stelle, anche questi privi di ogni riscontro e di ogni riconoscimento di eventuali accordi.
Solo polveroni sollevati ad arte per acquisire visibilità e millantare l’autorevolezza perduta.
Al riguardo va detto che è scampato il pericolo di eventuali passaggi di trombati nella Lega di Salvini, passaggi che volevano essere propedeutici a tentativi di concretizzare possibili riedizioni dell’accordo nazionale Lega-5 Stelle, in sede locale, che avrebbero permesso il rientro in gioco dei trombati con altre sigle.
A metà fra il tentativo di salire sul caro del vincitore e l’endorsement le note diramate dai parlamentari, che qualche riflessione la suscitano.
L’on.le Nino Minardo, riferendosi anche a Ragusa, parla di centrodestra vincente, dopo aver sostenuto, prima, Sonia Migliore, con un suo uomo designato assessore, e, dopo, Maurizio Tumino per indicazione dei vertici palermitani del centro destra.
L’on.le Orazio Ragusa, sottolinea il successo dell’avv. Cassì, “propugnato dallo stesso team di persone, con Ciccio Barone in evidenza, che si è speso anche per sostenere la sua candidatura nel corso dell’ultima campagna elettorale per le Regionali,” evidenziando come “con la serietà e la lungimiranza si possa arrivare molto lontano e, soprattutto, essere premiati, come avvenuto in questo caso, dagli elettori, nonostante la concorrenza fosse molto agguerrita”.
L’on.le Nello Dipasquale, che più volte ha attaccato il sindaco di Ragusa Piccitto, con dichiarazioni di avvenute denunce alla Corte dei Conti e alla Magistratura ordinaria, ringrazia ora i sindaci uscenti “perché, al di là delle posizioni politiche, hanno sicuramente lavorato tentando di dare il proprio contributo di crescita alle comunità che hanno amministrato”
Anche la nota dell’on.le Giorgio Assenza suscita qualche riflessione, dopo gli interminabili silenzi che hanno denotato la profonda indecisione del parlamentare della destra siciliana, impantanato nelle maglie della presenza ingombrante di Maurizio Tumino, fra la coalizione di centro destra e #diventerà Bellissima di cui, vogliamo ricordare, facevano parte Giorgio Mirabellla e Peppe Lo Destro, come ufficializzato, in pompa magna, alla presenza dello stesso Assenza e dell’avv. Sittinieri di Fratelli d’Italia, nel corso di una conferenza stampa, al Comune di Ragusa, sul finire del 2017.
Il risultato di Comiso, che ha messo in evidenza, secondo l’on.le Assenza, “l’esigenza dei cittadini di una politica disancorata dagli schemi tradizionali e che faccia sempre più riferimento alle migliori espressioni della società civile e dei movimenti civici”, rende ancora più evidente il risultato di Ragusa “dove attorno alla candidatura di Tringali si era catalizzata la stessa invereconda ammucchiata che cinque anni fa aveva sostenuto Cosentini.”
Assenza continua, con una stoccata ai vertici regionali della coalizione di centrodestra: “Purtroppo, ancora tanti non hanno capito che non è più tempo di candidature autoreferenziali da imporre alla città e che, malauguratamente, trovano l’avallo di tardivi ed improvvidi tavoli regionali che nulla possono percepire del comune sentire dell’elettorato” e apre il movimento civico regionale di Musumeci come possibile “casa comune di tanti amici, giustamente delusi dai partiti del centrodestra, aperta anche a indispensabili contributi di personalità di altra estrazione ideale e politica.
Il consigliere riconfermato Mario D’Asta del PD, contemporaneamente, esprime gli auguri per il nuovo sindaco, “dicendosi pronto a lavorare per il Bene Comune di Ragusa, ovviamente dall’ opposizione”, mentre si complimenta con Tringali per il suo risultato elettorale che, “per quanto insufficiente per il raggiungimento dell’obiettivo, certifica, sia al primo che al secondo turno, una forza consistente dovuta sia alla forza del movimento che al candidato medesimo, con il quale auspica, sin da subito, dall’opposizione, confronto ed anche eventuali convergenze su temi e proposte: ma Il Movimento 5 Stelle e i suoi aderenti non erano il peggio del peggio ?