Una proposta di legge che rappresenta il primo passo per consentire la diffusione dell’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni anche a personale non sanitario, opportunamente formato, proprio nella convinzione che l’utilizzo di tale apparecchiatura possa prevenire o quanto meno ridurre il numero di morti per arresto cardiocircolatorio.
Questi i contenuti di un progetto legislativo dell’on.le Nino Minardo che reca “Disposizioni in materia di dotazione di defibrillatori semiautomatici ed eventuali altri dispositivi salvavita, nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università”.
Nel nostro Paese le vittime di arresto cardiaco sono oltre 60-70 mila ogni anno, e circa l’80 per cento dei decessi avviene a casa, negli uffici pubblici, nelle strade, sul lavoro, ossia lontano da strutture sanitarie e ospedali.
Molto spesso i sistemi di soccorso hanno purtroppo tempi d’intervento troppo lunghi rispetto al necessario, e questo anche a causa delle distanze e del traffico cittadino, mentre, nel caso di arresto cardiaco, il fattore tempo è decisivo.
In diverse province italiane sono attivi progetti che prevedono la collocazione sul territorio di postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico. Attualmente vige l’obbligo di dotazione ed impiego di defibrillatori semiautomatici e altri dispositivi salvavita, per le società sportive dilettantistiche.
Con la presente proposta di legge, si prevede che in ogni struttura scolastica e ogni università sia presente un defibrillatore semiautomatico ed eventuali altri dispositivi salvavita.
Peraltro, giova sottolineare come all’interno delle scuole si svolgono regolarmente attività sportive.
L’on.le Minardo ha presentato questa proposta di legge con la ferma convinzione che anche “il defibrillatore deve andare a scuola”.
La sicurezza che regala questo strumento si riflette anche in maggior serenità di insegnati e personale scolastico ed è un ottimo “alleato salvavita”.
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