La nuova sindacatura Cassì ha portato delle novità, le disfunzioni in città ci sono sempre, ma diverso è l’atteggiamento nei confronti del sindaco e dell’amministrazione.
Le docce sulle spiagge stentano ad erogare acqua, la ditta che si occupa della scerbatura, in città, sembra aver rallentato i ritmi, crescono le piante di fico selvatico, un po’ dovunque in centro, restano chiusi i cancelli delle ville, ma non ci sono proteste di rilievo.
Sarà perché, come nel PD, è cambiato il capogruppo, o ci saranno altri motivi che inducono i consiglieri comunali a fare opposizione in modo diverso.
Negli anni passati, ogni comunicato si esauriva con la disamina delle inefficienze di sindaco e assessori, della loro incapacità e inadeguatezza al ruolo, con l’auspicio consequenziale che avessero preso contezza della loro scarsa attitudine al ruolo e si fossero dimessi per liberare la città dallo stato di disagio nel quale era piombata.
Così, in generale, si leggeva alla fine dei vari comunicati che, fino all’ultimo, lasciarono piuttosto indifferenti gli amministratori e, in buona parte, i cittadini, visti, soprattutto, i risultati elettorali che non hanno premiato proprio i migliori predicatori delle passate opposizioni.
Nella giornata di ieri, domenica 19 agosto, per un improvviso contrattempo, chi doveva aprire i cancelli della Villa Margherita ha ritardato, subito si è messa in moto la macchina della protesta, nonostante il disservizio fosse rientrato in tempi abbastanza celeri, grazie anche all’interessamento diretto del primo cittadino.
Fra i primi ad accorrere davanti all’ingresso della villa, per immortalare il cancello chiuso, l’onnipresente capogruppo del PD, Mario Chiavola, che, in comunicato, auspica che il disservizio spinga la Giunta guidata dal sindaco Cassì ad un monitoraggio, con la massima attenzione, della gestione dei siti, che sarebbero curati da personale che riceve un sussidio dai Servizi sociali del Comune.
Un disservizio che deve essere di insegnamento per evitare che si ripetano ulteriori défaillance.
Nessun cenno alle responsabilità di chi organizza il servizio e lo dovrebbe controllare, ma è risaputo che i consiglieri comunali si astengono attentamente dal ‘toccare’ dirigenti, funzionari e responsabili dei servizi, anche di fronte a palesi omissioni.
Perché, c’è il sollazzo di questa pantomima che affida ai comunicati la soluzione di tutti i mali, così che il parafulmine di tutti i gabinetti chiusi, i cancelli sbarrati e i cespugli che crescono devono essere solo sindaco e assessori.
Perché mai è cambiato l’atteggiamento nei confronti del Sindaco e degli assessori, è cosa tutta da scoprire !