Seduta della Commissione Assetto del Territorio, convocata dal Presidente, l’ing. Salvatore Cilia, per un resoconto sullo ‘stato di salute’ e sulla conseguente vulnerabilità sismica di due strutture strategiche della città, il ponte San Vito e il viadotto che dalla via Risorgimento/nazionale per Modica, immette sulla circonvallazione per Ibla.
Una convocazione che nasce, chiaramente, sull’onda emotiva scaturita dal crollo del ponte di Genova, per le tante richieste pervenute per capire quale possa essere l’affidabilità delle strutture, alla luce delle notizie che hanno fatto scoprire come questo tipo di strutture in cemento armato non restano inalterate nel tempo, come è avvenuto per costruzioni dell’epoca romana.
Il cemento armato, in particolare il ferro interno che ne costituisce l’armatura, è soggetto a fenomeni che ne incrinano la resistenza, nell’epoca moderna, di fine secolo XX secolo, molte di queste strutture sono state sollecitate da un traffico aumentato in maniera esponenziale e dal passaggio di mezzi assai più pesanti di quelli di un tempo.
Per limitarci alle nostre due strutture in esame, basti pensare alla differenza fra un bus turistico di quelli circolanti 60 anni prima e quelli a due piani di oggi, basti pensare ai bus che hanno percorso e percorrono il viadotto per Ibla per essere legittimati a chiedersi se il viadotto è ancora adatto a sostenere questi ritmi di traffico e il peso di mezzi enormemente più pesanti.
Il Presidente Cilia, ha diffuso un comunicato sui lavori della seduta che non è esaustivo delle risultanze della stessa, come si potrebbe rilevare dalla registrazione vocale. A tal proposito si deve rilevare la persistente rinuncia alla diretta streaming delle sedute di commissione, dicono per criticità tecniche.
Il Presidente ha parlato di criticità in caso di emergenze, dovute ad un evento sismico, ma sarebbe opportuno rapportarsi allo stato del ponte e del viadotto per la normale circolazione.
Del resto, i resoconti dei due tecnici comunali, l’ing. Scarpulla e l’arch. Dimartino, hanno avuto per contenuto lo stato dell’iter per le indagini strutturali, propedeutiche ad eventuali prograammi di manutenzioni.
Potremmo dormire sonni tranquilli, perchè ingegnieri sono il Presidente della Commissione e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Giuffrida, presente alla riunione ancorchè i centri storici non siano di sua stretta competenza.
Ma quando c’è la politica di mezzo, i silenzi, le valutazioni possono essere influenzati dal tentativo di non portare a conoscenza la collettività dellonstato reale delle cose.
Non si vogliono creare allarmismi, ma per il ponte di Genova c’era un carteggio fra società autostrrade e ministero sulle criticità del ponte, sin da gennaio, e nessuno ne sapeva niente, in attesa di interevnti.
Da noi c’è un preliminare per identificare quali controlli effettuare sul ponte San Vito, un iter avviato di controlli sul viadotto per ibla, che debbono essere ulteriormente approfonditi con la previsione della chiusura al traffico per qualche giorno.
I tecnici hanno preannunciato, per i soli controlli che dovrebbero essere effettuati sul ponte San Vito, una spesa di almeno 250.000 euro, indefinite quelle, molto superiori per eventuali interevnti manutentivi obbligatori.
Si è convenuto che, per eventuali lavori, sarebbe quanto mai necessario accedere a finanziamenti appositi, dello Stato, della Protezione Civile, ma appare evidente che le tante numerose criticità di strutture in giro per l’Italia non rendono facile l’erogazione di finanziamenti, se non per questioni di estrema emergenza.
Per cui, senza ancora conoscere lo stato delle due strutture, si resta, comunque, in attesa di tempi migliori, nella consapevolezza, espressa, che siamo molto indietro.
Questo è emerso dalla riunione, c’è da fidarsi del Presidente Cilia che, chiaramente, non vedrà pericoli imminenti e criticità evidenti della struttura, ma cosa potrebbe accadere in caso di evento calamitoso non è dato sapere.
Nel comunicato non si parla deI rileivi importanti espressi dal consigliere Firrincieli, del Movimento 5 Stelle, sull’assetto idrogeologico dei costoni che fiancheggiano la strada che conduce a Ibla e sui quali insiste anche il viadotto che potrebbe risentire delle criticità di questi costoni, già emerse in occasione delle recenti piogge.
I 5 Stelle pensavano a creare prato inglese al lungomare di Marina e alle rotatorie di pertinenza, dal 2016 di questi controlli sul ponte non si sapeva nulla. D’altra parte se non stanziavano somme per il verde pubblico, figuriamoci vederli impegnare un quarto di milione di euro per una seire di controlli sul ponte.
Questi particolari non sono evidenziati nel comunicato che, invece, mette in risalto l’importanza strategica delle due strutture come vie di fuga in caso di eventi calamitosi.
Secondo l’ing. Cilia, servono delle alternative valide, soprattutto a Ibla, come vie di fuga e come tragitti alternativi per la macchina di eventuali soccorsi della protezione civile, alternative che il Presidente della Commissione vede in un ampliamento della strada comunale Sant’Antonino-Stazione di Ibla, cioè il prolungamento della Circonvallazione di via Ottaviano, soluzione che si ripromette di portare all’attenzione dell’Amministrazione retta dal sindaco Cassì.
Il dato certo, emerso dalla seduta di commissione, è che nulla si sa di concreto sullo stato del cemento armato delle due srrutture oggetto dell’Ordine del Giorno della convocazione e che, in ogni caso, per indagini approfondite, servono tempi lunghi e somme disponibili che, pare, al momento, nessuno voglia ricercare e impegnare.