In occasione del concerto del cantante ragusano Lorenzo Licitra, organizzato dall’AVIS comunale in occasione del suo 40° anniversario di attività, programmato per sabato 8 settembre, all’interno del piazzale dell’area del parcheggio dello stadio “Aldo Campo” di contrada Selvaggio, è stata emanata un’ordinanza sindacale a tutela dei cittadini e dei partecipanti alla manifestazione.
Con il provvedimento emanato, al fine di evitare l’abuso di bevande alcoliche che potrebbe avere conseguenze negative ai fini della sicurezza ed incolumità pubblica nel corso dello svolgimento del concerto, si dispone il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 16 nei pubblici esercizi, già previsto e punito dall’art. 689 del C.P., dalle ore 14 alle ore 0,2 dell’indomani del giorno della manifestazione da parte degli organizzatori, degli esercenti di pubblici esercizi, ristoratori, esercizi commerciali, attività artigianali del settore alimentare e non alimentare, dei titolari di distributori automatici di bevande, ubicati nei pressi dell’area del parcheggio in cui si svolgerà il concerto.
Previsto inoltre, il divieto assoluto di vendita di bottiglie di qualunque gradazione ed in qualsiasi contenitore di vetro nonché di altre bevande contenute in lattine o bottiglie di vetro.
L’inosservanza dell’ordinanza sarà perseguita a norma dell’art 650 del C.P.
Analoga ordinanza è stata emessa in materia di sicurezza urbana e tutela della pubblica incolumità in occasione dello svolgimento della manifestazione “Birrocco 2018”, che si terrà a Ragusa in Piazza Libertà il 7, l’8 e 9 settembre.
E’ vietata la vendita, da parte degli organizzatori della manifestazione e delle attività commerciali ubicate all’interno di Piazza Libertà, così come anche il consumo, di bevande in bottiglie, di qualunque gradazione e in qualsiasi contenitore di vetro o lattine, dalle ore 18 alle ore 03 dell’indomani dei giorni 7-8-9 settembre, nonché la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni nei pubblici esercizi.
Le violazioni saranno punite con sanzioni amministrative, da 25 a 500 euro, ai sensi dell’art. 7 bis decreto legislativo 267/2000, fatte salve le sanzioni, anche penali, previste dalla normativa statale e regionale.