Un candidato sindaco alle ultime comunali lamentava il fatto che il candidato sindaco Cassì, nonostante di professione avvocato, fosse poco pratico di politica e di amministrazione.
Una considerazione che si è volatilizzata assieme al candidato, quest’ultimo pesantemente sconfitto, la considerazione rivelatasi, fin dalle prime battute della sindacatura Cassì, priva di qualsivoglia credibilità.
Anche perché Cassì è circondato da uno stuolo di alleati e amici che rappresentano il meglio della politica, vecchia e nuova.
E’ il caso del Presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Ilardo, esemplare di esponente della vecchia politica, riciclato al nuovo corso e allergico alle novità della terza repubblica.
C’è un tentativo di ritorno al passato, dopo l’ondata grillina, un tentativo di resistere alle novità nel frattempo intervenute, una voglia di assaporare inciuci e accordi di una volta, senza eccessiva pubblicità e senza, soprattutto, eccessiva fuoriuscita di notizie.
Sono di questi giorni la bocciatura per lo streaming delle sedute del Consiglio Comunale di Modica, il rifiuto di una dirigente del Libero Consorzio per l’accesso di una giornalista e del cameraman di una televisione locale ad una riunione fra sindacati e vertici del Libero Consorzio, nonostante l’autorizzazione del Commissario dell’Ente, la mancanza della diretta streaming per le riunioni di Commissione al Comune di Ragusa.
In questo ultimo caso, pare, si tratti di guasti tecnici per i quali non c’è stata fretta della riparazione, per quanto lo stesso Presidente ha affermato allo scrivente sottoscritto che, per lui fosse, lo streaming resterebbe spento, per quanto si riprometteva di ascoltare il parere di altri non meglio definiti attori della scena politica.
Fatto sta che l’ultima seduta ripresa, ma senza audio, risale al 2 agosto scorso.
Oggi il suggello di una situazione strana, che desta non poche perplessità.
Si doveva eleggere il Presidente della Commissione Trasparenza, ma non è trapelato nulla: nemmeno gli organi di stampa importanti, dai quali, naturalmente, ci autoescludiamo, hanno ricevuto notizia, nessun giornalista era stato informato, tant’è che nessuno era presente alla seduta che, ricordiamo, è pubblica, aperta non solo ai giornalisti ma anche ai semplici cittadini che volessero assistere.
Vorremmo essere informati sulle modalità di accesso alle convocazioni, dal momento che anche il sito istituzionale del Comune non riportava nessun cenno della seduta di Commissione trasparenza.
In verità, non è una esclusiva di questa amministrazione, nel recente passato era, talvolta, un’impresa, conoscere le date delle sedute, fra Presidente del Consiglio, Presidenti di Commissione, segretari di commissione, ufficio stampa, centro elaborazioni dati per il sito, indaffarati a cercare chi doveva diffondere la data e l’orario della convocazione.
Anche nell’occasione odierna, c’è stato un tentativo di far apparire la cosa come un semplice disguido, con il classico scaricabarile del ‘non toccava a me’, ‘io non ne so nulla’, ‘ora vediamo’.
A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, se poi si viene a sapere che c’è stata maretta per eleggere il Presidente della Trasparenza.
Carica solitamente riservata alle minoranze, alle opposizioni, quando ci sono, la Presidenza era rivendicata dal consigliere D’Asta e dal grillino Antoci.
La maggioranza del gruppo PeppeCassìSindaco ha chiesto di convergere su un nome solo, ma non c’è stato accordo e si è andati alla votazione, nella quale la maggioranza ha votato per D’Asta.
Componenti della Commissione sono Rivillito Luca, Cilia Salvatore, Occhipinti Giovanna, Anzaldo Carmelo e Iacono Corrada del gruppo PeppeCassiSindaco, Antoci e Gurrieri del Movimento 5 Stelle, D’Asta del PD e Iurato del Gruppo Misto.
D’Asta ha riportato 7 voti, 2 voti per Antoci.
Non è al momento nota la motivazione della scelta per D’Asta, ma inevitabili sono state le considerazioni del dopovoto, a seguito delle voci che si sono accavallate nelle ultime settimane, avvalorate dai convenevoli affettati scambiati in aula per inneggiare alla collaborazione e auspicare collaborazione costruttiva fra D’Asta ed esponenti del gruppo del sindaco.
Il tutto, messo accanto alle voci di dissidi di D’Asta con alcuni esponenti del suo partito, anche in relazione all’esito delle ultime elezioni e allo scarso impegno di qualcuno degli esponenti democratici nel sostenere il candidato Calabrese, ha ingenerato una serie di illazioni che hanno trovato riscontro nella odierna elezione.
D’Asta è stato sostenuto dal collega Iurato, altro esponente dell’opposizione che, come gruppo, ha già rinnegato il contrasto al nuovo sindaco e alla nuova amministrazione.
Non si tratta, certo, di mosse propedeutiche ad un passaggio di D’Asta a sostegno dell’amministrazione Cassì, eventualità che renderebbe ricolo politicamente l’interessato, un triplo salto in lungo della politica, ma che ci possano essere ipotesi di sostegni sottobanco non è desueto pensarlo, considerata anche l’indole ondivaga di D’Asta all’interno del PD pur di soddisfare ogni minima ambizione, ricordiamo i passaggi da Dipasquale a Denaro, da Denaro a Calabrese e via dicendo, con la costante dell’allergia al candidato sindaco designato del PD, sin dai tempi di Cosentini.
Imbestialiti, invece, i 5 Stelle che non hanno mancato di manifestare il loro netto dissenso per la scelta della maggioranza che, secondo quanto espresso da un consigliere grillino, farà rivedere l’atteggiamento moderato nei confronti del primo cittadino e dell’amministrazione.
In tutto questo bailamme che alla fine ha dato qualcosa a D’Asta, uscito malconcio dalle elezioni in relazione alle ambizioni della vigilia, non si può considerare del tutto esagerato che non si sia voluto dare eccessiva pubblicità alla convocazione della seduta che, forse, si preannunciava calda.
Sarà stato per le temperature di questi giorni, ci hanno voluto risparmiare un’altra ondata di calore. Grazie!