Nel passato quinquennio, si sono sprecate ore e ore di discussione in Consiglio Comunale per il rispetto della clausola sociale, relativamente all’appalto dell’idrico e delle pulizie.
Le opposizioni, strumentalmente, si scagliavano contro l’amministrazione 5 Stelle, rea, secondo loro di non tutelare i livelli occupazionali in occasione di nuovi contratti di appalto di servizi.
Anche dalle forze di centro destra, che, maggiormente, avrebbero dovuto tutelare le libertà d’impresa, si levavano i rimproveri ai 5 Stelle, colpevoli di non voler far rispettare una clausola che, come era già noto, era giurisprudenzialmente assai debole.
Come hanno sancito recenti sentenze del Consiglio di Stato, ci sono condizioni particolari affinché una clausola sociale, che prevede il riassorbimento del personale del gestore uscente, possa essere considerata legittima (Cons. Stato, sez III, 6 giugno 2018, n. 3471).
Vengono richiamate, in particolare, nella sentenza, costante giurisprudenza della Corte di Giustizia e la giurisprudenza amministrativa maggioritaria, secondo la quali la clausola sociale in una pubblica gara è costituzionalmente e comunitariamente legittima solo se non comporta un indiscriminato e generalizzato dovere di assorbimento di tutto il personale utilizzato dall’impresa uscente, in violazione dei principi costituzionali e comunitari di libertà d’iniziativa economica e di concorrenza oltreché di buon andamento, e consente invece una ponderazione con il fabbisogno di personale per l’esecuzione del nuovo contratto e con le autonome scelte organizzative ed imprenditoriali del nuovo appaltatore.
Come acclarato dalla Corte di Giustizia Europea, occorre adattare l’applicazione ai principi di “libertà di stabilimento”, di “libera prestazione dei servizi”, di “concorrenza” e di “libertà di impresa” (cfr., fra le tante, Corte di giustizia europea, grande sezione, 15 luglio 2015, causa C-271/2008; sez. IX, 18 settembre 2014, causa C-549/13).
Il gruppo 5 Stelle di Ragusa sforna comunicati a senso, sembra solo per esigenza di visibilità e con la preoccupazione di arrivare primi sull’argomento del giorno.
Tattiche da dilettanti allo sbaraglio, se è vero che per una questione importante, come quella dell’utilizzo della tassa di soggiorno per pagare gli stipendi dei dipendenti comunali, hanno evitato di inserirsi nel canale dei comunicati, dopo che, addirittura, erano stati preceduti da personaggi non presenti in Consiglio, come Maurizio Tumino e Peppe Calabrese, oltre che dai colleghi Iurato e D’Asta.
Per una storia, per il genere della quale la tanto vantata amministrazione 5 Stelle di Piccitto e compagni, per cinque lunghi anni, ha mostrato sempre distacco istituzionale e indifferenza, limitandosi a inserire, formalmente, la clausola, ma non preoccupandosi di farla rispettare, delegando alla legge l’eventuale applicazione, l gruppo dei Cinque Stelle al Consiglio comunale di Ragusa chiede al Sindaco di verificare le ragioni per cui, stando a quanto denuncia il sindacato di categoria, non tutti i lavoratori, che avrebbero dovuto essere riassunti per il servizio di trasporto scolastico, sono stati reclutati dalla coop che gestisce il servizio stesso.
Nell’occasione, non tralasciano di evidenziare i disservizi dei primi due giorni di scuola addebitabili solo all’incuria dei precedenti amministratori e degli uffici che hanno volutamente tralasciato di chiarire una questione riguardante una richiesta di somme in più, secondo loro ingiustificata, che si protraeva dal mese di ottobre 2017.
Questi non sono disservizi, che non solo non sono addebitabili alla nuova amministrazione, ma dipendono da quella vecchia, per cui gli attuali esponenti dei 5 Stelle, quanto meno, farebbero bene ad evitare di sollevare questioni per loro del tutto sconvenienti.