“Sei contento? Sai cosa ti dico – gli urlò trattenuta dalla polizia penitenziaria in aula – prega Dio che ti trovo morto perchè altrimenti ti ammazzo con le mie mani quando esco”. Sono queste le parole che Veronica Panarello pronunciò trattenuta dalla polizia contro il suocero Andrea Stival. Oggi, la mamma di Santa Croce, è stata citata in giudizio diretto per le minacce nei confronti del suocero.
Veronica Panarello, è accusata di avere ucciso il figlio Loris Stival, 8 anni, ed è già stata condannata in secondo grado a 30 anni di reclusione.
Al centro del procedimento, che comincerà il prossimo 24 gennaio davanti al giudice monocratico, ci sono le minacce di morte che la donna rivolse al suocero a conclusione della lettura della sentenza con cui la Corte d’assise d’appello di Catania confermava quella di primo grado emessa dal gup di Ragusa per il delitto commesso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina.
Veronica Panarello, nella sua ultima ricostruzione dell’omicidio del figlio, ha accusato il suocero di esserne l’autore materiale: l’avrebbe assassinato, ha sostenuto, perchè Loris voleva rivelare al padre di una presunta relazione tra il nonno e la madre.
Per quest’ultima accusa è stata rinviata a giudizio per calunnia: il processo di terrà a Ragusa il 26 novembre prossimo. Il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, ha presentato ricorso in Cassazione contro la condanna della donna a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere. L’udienza è fissata a Roma il prossimo 21 novembre.