La tutela delle risorse idriche è una delle sfide che la politica, a tutti i livelli, è chiamata ad affrontare. Su questo l’Amministrazione Cassì ha dato risposte concrete, riuscendo a ridurre di ben il 90% le carenze idriche nel 2022. Un dato in netta controtendenza sia con la storia degli ultimi anni di Ragusa, sia guardando al panorama italiano, sempre più alle prese con problemi di siccità.
La situazione in cui abbiamo trovato la città era sotto gli occhi di tutti: reti colabrodo, sistema idrico carente nelle zone di non corretta espansione della città, impianti annunciati ma di fatto inutilizzati.
In pochi anni di mandato l’Amministrazione Cassì ha messo in atto una strategia politica articolata e prioritaria, fatta di più interventi:
1) La nuova condotta tra i pozzi ex Asi e il serbatoio Bruscè ha notevolmente aumentato la disponibilità idrica in zone residenziali in cui era stato consentito costruire più abitazioni con prati e piscine che reti idriche.
2) Altro tassello fondamentale è il collegamento tra i serbatoi Palazzello e San Luigi, il cui progetto esecutivo è pronto. L’opera, in attesa del finanziamento da 400.000 euro, garantirà, in caso di necessità, una maggiore disponibilità idrica nelle aree urbane in difficoltà.
3) Per quanto riguarda le perdite, è stato sviluppato un piano per l’installazione di nuove valvole per meglio regolamentare la pressione. Nel passato, infatti, questo meccanismo è stato spesso trascurato, preferendo puntare su altri interventi che non hanno fatto altro che aumentare la pressione e peggiorare la condizione degli impianti. Uno studio dettagliato ha riguardato specificatamente la zona di Ibla, tra i punti più critici. Inoltre, sempre per il rinnovamento della rete idrica, il Comune, ha partecipato al bando regionale Sosvi chiedendo un finanziamento da 800.000 euro. La graduatoria è attesa a breve.
4) Altro intervento risolutivo ha riguardato la messa in funzione del potabilizzatore di Camemi, opera che era stata annunciata anni fa ma mai collaudata e nemmeno collegata con la “vasca Ragusa” da cui preleva acqua. Dopo aver sbloccato uno specifico iter autorizzativo in Regione, l’Amministrazione Cassì ha ottenuto anche la possibilità di prelevare acqua dalla Diga di Santa Rosalia tutto l’anno e non solo nei mesi estivi, come era stato stabilito dalle precedenti amministrazioni.
5) Sempre a proposito delle contrade, è in fase di completamento la rete idrica di Gatto Corvino ed in primavera è previsto il collaudo.
6) Per scongiurare il riproporsi del fenomeno di inquinamento da nitrati vissuto ciclicamente, nel corso degli ultimi decenni, a Marina di Ragusa, è stato installato un denitrificatore nella zona Gesuiti.
7) La strategia complessiva di riqualificazione della rete idrica comunale ha toccato anche Punta Braccetto, con la progettazione esecutiva dell’acquedotto a servizio dei residenti dell’area. L’importo complessivo dei lavori è stimato in circa 2 milioni di euro, per i quali è già stata fatta richiesta di finanziamento alla Regione.
8) Il Comune di Ragusa è intervenuto anche a San Giacomo, zona in cui il servizio idrico è gestito dal Consorzio di Bonifica. L’ente regionale è in crisi a causa della carenza di personale e di risorse, con conseguenti disservizi a danno di imprese e residenti. L’amministrazione Cassì, oltre a mantenere una interlocuzione aperta ed attenta con i vertici del Consorzio, ha stilato una convenzione con un privato per poter utilizzare un pozzo dal quale mettere a disposizione l’acqua in maniera gratuita ai cittadini della frazione rurale tramite un’autobotte della Protezione civile, stabilmente collocata a San Giacomo.
9) È infine del tutto evidente come l’aumento di disponibilità idriche, la riduzione di perdite, l’arrivo dell’acqua corrente in contrade e frazioni contribuiscano a liberare autobotti che possono essere indirizzate verso le zone rurali prive di acqua corrente, riducendo le attese. Il servizio, in questi anni, è stato inoltre fortemente potenziato.