“Mettere insieme Cristo risorto, la Madonna e S. Giorgio vissuto tre secoli dopo è un´innovazione fantareligiosa che mi mancava. Ma del resto per Santa Romana Chiesa dopo il Vasa Vasa serale tutto ci può stare. Mi dispiace a questo punto per il povero S. Pietro, escluso malamente da questo inedito G3 della santità modicana. In excelsis”. Questo il post pubblicato sul suo frequentatissimo profilo Facebook dallo storico e studioso modicano Uccio Barone, che di tradizione e memoria storica se ne intende, e che ha suscitato un animato dibattito. Lo spunto del professore Barone trae origine dall´iniziativa, in vista dei festeggiamenti di Pasqua, da parte dei comitati parrocchiali e della giunta comunale, di apportare, in nome del folklore e del turismo, delle novità alle tradizioni pasquali modicane. La Santa Pasqua lambisce infatti la settimana di festeggiamenti in onore di San Giorgio. Per rendere quindi più spettacolare e caratteristica la festa, è stato pensato ad un connubio che vedrà l´unione delle due tradizioni con l´incontro della Madonna e del Cristo con il simulacro di San Giorgio.
Entrambe le feste attirano ogni anno migliaia di visitatori e per questo motivo l´amministrazione modicana, di concerto con le parrocchie, hanno deciso, annunciandolo a loro volta pubblicamente su Facebook, che, dopo la novità della festa serale dello scorso anno, quest´anno ci sarà anche l´incontro con San Giorgio per una serata all´insegna del folklore. Un connubio di feste tradizionali che non è condiviso per niente da Barone. Il professore, come accennato, ironizza poi su come possa ora prenderla San Pietro, escluso malamente da questo inedito G3 della santità modicana.
Ironia a parte fa quindi discutere la scelta di “incrociare” le due feste, ritoccando così la storia e la tradizione. Tuttavia già negli ultimi anni la festa aveva preso una versione non proprio conforme alla tradizione e i baci della «Madonna vasa vasa» erano aumentati da due a tre, per poi diventare quattro in “notturna”.
Sulla vicenda prende posizione, in un post pubblicato sulla bacheca del professore Barone, Anche Marco Borrometi dell’associazione dei portatori di San Giorgio, che stempera i toni del dibattito scrivendo di “una novità aggiunta al programma consueto e tradizionale del mattino, ovvero l´arrivo della processione del Cristo risorto e della Madonna difronte al Duomo della città con conseguente ingresso e tradizionale bacio Pasquale, senza esposizioni straordinarie di simulacri difronte a portoni . In un vicariato in cui il termine accoglienza è sicuramente interpretato “sui generis” dai tanti avanguardisti del sociale che ogni anno fanno trovare il portone chiuso volutamente ma dall´altro canto ostentano il motto “spalancate le porte a Cristo” – scrive Borrometi – sicuramente scandalizza il fatto che una comunità accoglie un´altra comunità. Per il resto , pur essendo distante di tre secoli dalla resurrezione di Cristo, la figura di San Giorgio è la testimonianza della vittoria Pasquale del bene sul male. Ovviamente questo non interessa e non fa scalpore dinanzi ad un´estemporanea processione che “deroga” alla tradizione (se si conosce ancora il significato ) e stravolge le abitudini. Le tradizioni vanno incanalate e innovate e devono – conclude Borrometi – essere fulcro di una fede , ormai schiava del finto pauperismo mediatico e volutamente disinteressata alle risorse del nostro territorio , tradizioni comprese”. Saranno dunque fedeli, turisti e compagnia a decretare il successo di questa iniziativa, fermo restando il pieno e sacrosanto rispetto di tutte le opinioni e i punti di vista sull´argomento (fonte: Corriere di Ragusa).