Nella giornata di ieri, particolare attenzione ha destato la questione riguardante il Servizio Sanitario Nazionale; per quanto riguarda l’approvazione della legge di Stabilità, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che garantisce il potenziamento degli organici anche se le assunzioni di medici e infermieri avranno luogo con contratti brevi, fino a luglio, prorogabili fino ad ottobre. Fase successiva sarà un concorso straordinario per l’assunzione di medici e infermieri da indire entro la fine del 2016 e concludere entro la fine del 2017. Medici, pediatri, dirigenti sanitari e veterinari si scagliano contro il governo per i tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e per la mancanza di un progetto nazionale di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
La parlamentare del M5S Marialucia Lorefice, membro della Commissione Affari Sociali, si è espressa in merito alla questione comunicando la sua vicinanza a tutti i medici che oggi hanno aderito allo sciopero generale e a coloro che non hanno scioperato continuando a garantire le emergenze.
“Sanità e medici sono due facce inscindibili di uno stesso fondamento dal quale la società non può prescindere: la salute pubblica, che va tutelata in ogni sua forma. Questo sciopero –afferma la Lorefice – è l’evoluzione naturale di un problema che il Governo non riesce più a fronteggiare continuando a gestire la sanità a suon di forbici come fosse un vestito da cucirsi addosso al bisogno. Si tratta, invece, -spiega la Lorefice- di un sistema complesso e delicato in un settore che in Italia ha garantito grazie ai medici, in molti campi, l’eccellenza. Definanziamento in sanità, stipendi commissariati, turni massacranti e reparti ingestibili per l’assenza del personale non possono reggere sulle spalle dei professionisti che devono anche fronteggiare il taglio delle prestazioni sanitarie oltre a far da scudo tra la rabbia degli utenti, pazienti, ed il Governo. La buona volontà e lo spirito di sacrificio personale non possono bastare per salvaguardare la salute di tutti i cittadini, lavoratori compresi. Il Governo dovrebbe aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà, avrebbe dovuto farlo ancor prima dello sciopero. I proclami non servono. Nonostante arrivino notizie confortanti per quanto concerne il PIL non emerge alcuna risoluzione delle condizioni in cui versa il sistema sanitario. Il Governo lede il diritto alla salute e quello al lavoro separando i medici e i pazienti dalla sanità pubblica, a tutto vantaggio del privato. La sanità pubblica -conclude la parlamentare- deve recuperare il proprio ruolo sociale senza ‘se’ e senza ‘ma’, a vantaggio di tutti i cittadini, perché uno Stato che permette al sistema sanitario di crollare ha già perso gran parte del suo ruolo e delle sue funzioni».