In una nota il gruppo consiliare del Partito Democratico attacca la Giunta Piccitto accusandola di aver revocato, in autotutela, la delibera riguardante il fabbisogno di personale e il piano assunzioni relativo all’anno 2015; riadeguandosi così al dettato della Corte dei Conti sezione Autonomie che aveva confermato che la delibera della giunta Piccitto, se portata avanti, avrebbe disatteso la normativa vigente.
“La possibilità di assumere – dicono i consiglieri Giorgio Massari, Mario D’Asta e Mario Chiavola (nella foto) – rimane possibile solo per indire bandi di procedure di mobilità riservate esclusivamente al personale soprannumerario degli enti di area vasta. Solo a conclusione di tale procedimento di ricollocazione del personale destinatario dei processi di mobilità, è ammissibile la procedura di mobilità volontaria”.
La replica alle accuse del Pd arriva direttamente dal dirigente del settore 2 Organizzazione e gestione delle risorse umane, Rosario Spata il quale chiarisce che la Giunta Piccitto, contrariamente a quanto dichiarato dai consiglieri di minoranza, non ha revocato il provvedimento di programmazione. Il dirigente del settore risorse umane ha proposto, e l’Amministrazione ha condiviso, l’avvio di una selezione pubblica per mobilità riguardante un posto di dirigente tecnico. “Successivamente – dichiara Spata – la sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, dirimendo un contrasto interpretativo che si era creato sull’argomento, ha accolto una tesi, certamente la più restrittiva tra quelle possibili, per la quale agli enti locali è consentito indire bandi di procedure di mobilità riservate esclusivamente al personale soprannumerario degli enti di area vasta. Soltanto a conclusione del processo di ricollocazione del personale soprannumerario destinatario dei processi di mobilità, è ammissibile indire le ordinarie procedure di mobilità volontaria”.
Inoltre la soluzione prospettata dalla Corte, nella particolare composizione della sezione autonomie, è ancora più rigorosa di quella suggerita dal ministro della Funzione pubblica che consentiva, invece, le procedure di mobilità riservandole al personale degli Enti di area vasta. “Una lettura di buona fede – conclude Spata – della vicenda non può non rilevare, innanzitutto, l’assoluta incertezza del vigente quadro normativo. Pertanto con apposita determinazione abbiamo, per ragioni di buon andamento dell’agire amministrativo, ritenuto di revocare, sulla base della sopravvenuta interpretazione della Sezione autonomie, la procedura di selezione per mobilità indetta con apposita determinazione dirigenziale”.