La spiaggina è un tipo di veicolo, molto in voga negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, derivata da vetture di serie, per lo più utilitarie, con una carrozzeria speciale, scoperta, destinata prevalentemente al tempo libero e all’uso estivo nelle località turistiche.
Priva di portiere e di padiglione, poteva avere, come riparo dal sole, un tendalino amovibile, con centine. Gli interni erano realizzati con materiali rsistenti all’acqua e, spesso i sedili erano in vimini o tela.
La nascita delle automobili tipo spiaggina si colloca nell’immediato dopoguerra ad iniziativa di alcuni carrozzieri italiani che trasformarono utilitarie della produzione di serie allo scopo di renderle adatte alle esigenze di alcuni facoltosi clienti, durante il periodo di villeggiatura nelle località balneari.
Per questi motivi, è stato considerato sempre un veicolo esclusivo, quanto più raffinato per le specifiche trasformazioni richieste dal cliente. Le modifiche, apportate su indicazione del committente, erano le più varie e, generalmente, comprendevano l’installazione di sedili con rivestimenti particolari,
La denominazione “spiaggina” deriva da una delle prime vetture di questo tipo, la Savio Spiaggina del 1958, realizzata su pianale e meccanica Fiat Nuova 500 e disegnata da Mario Boano. Tale vettura, nonostante sia stata costruita in soli due esemplari, divenne celebre sui rotocalchi di tutto il mondo per essere fotografata con i suoi proprietari, Gianni Agnelli e Aristotele Onassis. Probabilmente, contribuì all’affermarsi del termine “spiaggina”, anche il riferimento alle spiaggine pieghevoli utilizzate negli stabilimenti balneari, dato che all’epoca della loro presentazione i giornalisti paragonavano questo tipo di vetture a “mobili da spiaggia”.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta, svariati modelli di spiaggina vennero costruiti in piccole serie dai principali carrozzieri italiani fino ai primi anni novanta, tra cui la carrozzeria Moretti di Torino che dopo i successi della 127 e 126 midimaxi creò l’unica spiaggina a trazione integrale: la Moretti Panda Rock, prodotta fino a dicembre 1989.
Con la chiusura definitiva di tutti i carrozzieri che lavoravano e modificavano telai di produzione Fiat, il termine “spiaggina” è caduto nel dimenticatoio a causa delle norme sulla sicurezza e delle disposizioni europee. Ma queste vetture rimangono sempre ammirate da molti appassionati e fanno registrare quotazioni da record in tutte le aste mondiali.
In epoche più recenti, pur nate con destinazioni d’uso diverse, prevalentemente fuoristradistiche, furono prodotte, comprendibili tra le spiaggine, anche le Citroën Méhari, la Mini Moke, la Renault 4 Simpar Plein Air.