Torna sul dibattuto argomento dei Nidi in Famiglia il consigliere comunale del Movimento Civico Ibleo, GianLuca Morando, a cui va dato il merito di essere stato il primo ad attirare l’attenzione sul servizio.
Già nello scorso mese di settembre, Morando aveva chiesto la convocazione della Commissione competente per approfondire gli aspetti della materia, anche a seguito di diverse istanze provenienti da genitori interessati alla questione.
Con i tempi lunghi della burocrazia amministrativa e dell’Assessorato competente, in particolare, dopo quasi un anno si arriva ad un regolamento sulla materia, che ha visto un ampio ed articolato dibattito, ma che non lascia del tutto convinti.
Per Morando il regolamento approvato, con la forza dei numeri, dalla maggioranza pentastellata, in adesione stretta alla proposta della Giunta, si presta ad un giudizio negativo, ‘’non essendo state tenute in minima considerazione quelle indicazioni nate durante le sedute delle commissioni’’
Non sarebbero state valutate opportunamente nemmeno quelle parti della proposta di iniziativa consiliare che, secondo una prassi ormai nota e consolidata, la maggioranza non ha nemmeno considerato, in quanto provenienti dalle opposizioni. Non ci sono stati interventi per motivare il dissenso sulle norme proposte, addirittura c’è stato il maldestro tentativo del consigliere del Movimento Città, questa volta giocatore della partita con la maglia della maggioranza, a sostegno cieco della giunta, di tentare il prelievo del punto all’OdG per mortificare del tutto, vanificandola, la proposta di iniziativa consiliare che, in ogni caso godeva anche di un incontestabile diritto di primogenitura, requisito questo che anche il dirigente responsabile ha tentato di disconoscere, su sollecitazione dell’amministrazione, come emerso, chiaramente, durante la discussione in Consiglio.
Non è servita a nulla la dimostrazione di assoluta imparzialità del Presidente del Coniglio che ha permesso il regolare esame della proposta delle minoranze che è stata puntualmente bocciata.
Il consigliere Morando si esprime negativamente soprattutto su quelle parti del regolamento, partorito dopo lunghi mesi di gestazione ma che, sostanzialmente, ripercorreva la proposta delle minoranze, che riguardano il numero dei bambini da poter accogliere nelle strutture e la conpresenza di assistenti qualificati: non si è voluto soddisfare meglio le esigenze della collettività senza andar a intaccare i parametri dettati dalla legge per i micro-nidi, abbassando addirittura il rapporto educatore/bambino che è stato portato 1 a 5, misura non prevista, per legge, da nessuna tipologia di nido.
In definitiva, per Morando, un regolamento non adeguato alle istanze delle parti interessate, che stronca, sul nascere, una realtà che poteva estendere, anche in qualità, la rete dei servizi educativi, senza intaccare gli interessi dei nidi privati, per la cui tutela, invece, c’è stata particolare attenzione.