Raccontare la storia della canzone napoletana, si sa, è un po’ come descrivere, a larghe linee, le origini e il grande viaggio compiuto sino a oggi da buona parte della musica italiana. Un obiettivo ambizioso che, però, la proposta di Pietro Barbato è riuscita a centrare in pieno con lo spettacolo “Una cartolina da Napoli” che, sabato sera, è stato proposto sul palco del Marcello Perracchio nell’ambito della stagione Teatro In Primo Piano. E’ stato il narratore che ha condotto con mano il pubblico a conoscere le tappe più suggestive e significative il protagonista di un percorso che merita di essere narrato perché fa parte dell’immaginario collettivo di ciascuno di noi, un percorso che affonda le radici in melodie sempreverdi, da ognuno canticchiate almeno una volta nella vita. E, naturalmente, la parte del leone è stata recitata dagli orchestrali i quali si sono superati nel fornire un adeguato riscontro alle aspettative di chi ha scelto questo appuntamento per calarsi in una dimensione musicale d’altri tempi e di tutto rispetto. Lo spettacolo, nei fatti, anche se tecnicamente un pastiche, genere nato sul finire dell’Ottocento che mescolava farsa e canzonette, note e comicità, è stato un viaggio tra musica (ben 22 i brani eseguiti) e parole che dal passato ci ha portato ai nostri giorni. “Una bella serata – sottolinea Angelo Cascone di Progetto Teatrando – nel segno della memoria comune, condivisa e autentica, dove il teatro e la canzone riescono a diventare lo specchio di una società nella quale sono nati i temi, che ancora oggi affrontiamo senza riuscire a maneggiarli fino in fondo”. Tra i protagonisti della pièce portata in scena Ivano Girolamo, che collabora tuttora con il grande Nino Frassica, e Ketty Ragno. Entrambi spiegano come il progetto sia nato in cucina ed è diventato, per gradi, una bella realtà che ora riesce ad attirare l’attenzione del pubblico. Gli artisti hanno poi sottolineato come tutte le musiche interpretate nello spettacolo “sono radicate all’interno di ognuno di noi e ci fanno ritornare bambini”. Ad affiancare sul palco i due artisti Pino Ricosta (basso elettrico, basso acustico, contrabasso e percussioni), Antonio Adorno (batteria e percussioni), Eugenio Genovese (chitarra classica e basso acustico), Dario Lisitano (tastiere), Peppe Russo (fisarmonica) e Alberto Amoroso (chitarra elettrica e mandolino). Non poteva mancare, in uno spettacolo che si rispetti sulla storia della musica di Napoli, la figura di Pulcinella che è stata interpretata da Gracy Corona su coreografie di Rita Colosi. Da citare anche l’assistente alla regia, vale a dire Federico Pappalardo. Numerosi gli spettatori presenti che hanno applaudito questa performance in qualche modo al di fuori degli schemi ma in grado di regalare un paio d’ore di godibile varietà.