Si avvicina il giorno dell’election day, il giorno in cui i siciliani sono chiamati al voto per rinnovare il parlamento siciliano ed eleggere il nuovo presidente.
Giornale Ibleo ha incontrato Nello Dipasquale, per un’intervista, a pochi giorni dal voto.
Per cinque anni, la destra guidata dal Governo Musumeci ha avuto l’occasione di occuparsi dei problemi dei siciliani, ma con quali risultati?
La destra, ha abbandonato le imprese agricole e zootecniche, artigianali e commerciali, e a parte qualche bando “spot” e vaghe promesse di finanziamenti, non è stata in grado di dare risposte. I temi dell’agricoltura e della zootecnia sono stati al centro del dibattito del parlamento siciliano, Questi settori non hanno avuto un minimo di ristoro e non fanno segnare alcuna crescita. L’assenza di un governo nei confronti di un comparto così importante ha indebolito ulteriormente una categoria che era già in grande difficoltà”.
Quali sono i punti negralvigici?
La parte preponderante del prodotto interno lordo della provincia di Ragusa è l’agricoltura, mentre la parte di sviluppo da sostenere è il turismo. Sono riusciti a lasciare le imprese agricole zootecniche della nostra provincia in mezzo ai rifiuti, e non hanno fatto nulla per tutelare il prezzo del latte. Le nostre aziende si aspettavano in questi cinque anni supporti seri dal governo, delle risposte concrete, invece non ci sono state. E’ mancata una programmazione degli interventi, e non sono riusciti a spendere le risorse per delle vecchie programmazioni lasciate dai governi precedenti. Certamente il problema non si risolve con qualche bando spot, che ha, piuttosto, creato false aspettative senza risolvere alcun problema strutturale. Sul turismo è mancato tutto: non lo dico io, intervistate gli operatori. Nessuno oggi vuole investire più in questo territorio. Chiude Kamarina, chiude Donnafugata, in questi ultimi cinque anni abbiamo avuto il record delle chiusure di esercizi turistici! Credo che la situazioni parli da sola.
Lei è a supporto della candidatura di Caterina Chinnici. Se la Sicilia deciderà di votare per la Chinnici presidente, cosa dobbiamo aspettarci?
“Bisogna essere attrezzati per il cambiamento. A fare promesse ed a dire sciocchezze per attirare la simpatia del popolo possiamo essere capaci tutti, ma poi nei fatti la differenza la fa chi è veramente attrezzato per fare le cose, chi ha la conoscenza, i rapporti interpersonali per potere operare in un sistema molto complesso come quello regionale siciliano. Noi riteniamo che Caterina Chinni, magistrato, dirigente pubblico di altissimo livello, parlamentare europeo, è una persona di altissimo profilo, che ha la capacità di fare e può fare bene. Ha una formazione adeguata ed una esperienza maturata nel tempo, che può dire di non essere una persona improvvisata, ma una professionalità a servizio di una grande missione. Non potevamo scegliere di meglio. I siciliani hanno un’ottima opportunità, non possono sbagliare questa scelta”.