Il rimpasto, per molti, sembrava arrivato in dirittura d’arrivo, ci sono, invece, le ultime da superare e, per qualcuno poco pratico della guida, le curve possono nascondere insidie.
Le stesse dichiarazioni dei protagonisti della vicenda, in stretto politichese, la dicono lunga su una bandiera a scacchi che ancora non si intravede.
Unica nota certa, confermata da diversi organi di stampa e anche in ambienti grillini, i nomi degli assessori da sostituire, Stefania Campo e Flavio Brafa, le vittime sacrificali da immolare sull’altare di una politica consueta, quella fatta di accordi nelle stanze a porte chiuse. Da dove, naturalmente, non vengono fuori le giustificazioni su come è stata fatta la scelta.
Ricordiamo che sono assessori scelti dopo attenta selezione dei curricula ma che ora, dopo soli sette mesi, non vengono considerati adeguati, dalla base del Movimento e dal sindaco che provvederà a rimuoverli.
Il cambiamento, se da un lato costituisce l’ossequio ai malcelati accordi preballottaggio, rappresenta, con l’identificazione già avvenuta da tempo delle vittime, una tacita ammissione del fallimento delle politiche tanto decantate e di una azione amministrativa stentata, che non ha trovato la marcia giusta per un cammino appena sufficiente.
Viene però spontaneo chiedersi cosa viene addebitato ai due assessori, che hanno i titoli e le competenze, per svolgere un ruolo risultato non certo agevole con le critiche condizioni di bilancio a cui hanno dovuto sottostare, ruolo che, in ogni caso, hanno svolto in maniera non meno dignitosa degli altri colleghi di giunta.
Non sembra, anche da quanto scritto sui giornali in questi sette mesi di amministrazione, che il loro operato abbia segnato particolari manchevolezze o, comunque, una attività al di sotto degli standards dei colleghi di giunta.
A meno che non siano veramente gli umori del meetup nella riunione settimanale a determinare il borsino degli assessori.
In tempi di comitati e di raccolta di firme, non sarebbe opportuno istituire un comitato Pro Stefania Campo o Pro Flavio Brafa per porre un argine ai vecchi metodi di epurazione politica, classici della prima e della seconda repubblica?
Cosa si è fatto di concreto negli altri settori per mantenerne gli assessori? E’ il sindaco che decide o comanda il meetup? Quanti altri cambiamenti ci attendono durante il corso della sindacatura?