Si allaga la strada per Marina di Ragusa, considerata nel nostro piano per la sicurezza via di fuga, che come appare nella foto risulta essere invece un torrente in pieno.
Certamente la piena d’acqua che investe il sud in queste ore ha fatto il suo, ma non possiamo consentire che la sicurezza dei cittadini, che lo stato della più importante arteria provinciale siano compromessi dall’incuria e dalla cattiva amministrazione.
E se il commissario che non c’è, Sua Eccellenza la Dott.sa Floreno, non porta responsabilità, per la brevità dell’incarico, 45 giorni, altro si potrebbe ben dire nei confronti di chi l’ha preceduta, che ha manomesso tutto il sistema provincia, provocando danni non indifferenti all’organizzazione, ed al territorio. Alla fine del mandato di Antoci, c’erano 50 milioni dei fondi Insicem pronti per essere spesi per il rifacimento della provinciale per Marina di Ragusa, che risulta essere tra le arterie stradali più affollate della Sicilia, dove si sono registrati fino ad oggi una serie tragica di incidenti stradali mortali.
Scarso non ha inteso investire sul territorio, anzi ha distolto il dirigente incaricato di provvedere alla viabilità, affidandogli una serie innumerevole di incarichi aggiuntivi, compreso la cura del porto di Pozzallo e la sicurezza del lavoro dei dipendenti della medesima provincia.
Non possiamo annoverare nessun progetto presentato, nessun lavoro svolto, nessuna contributo da fondi europei, solo sfilate, festini e convenevoli, dove recitare sempre lo stesso copione.
La strada di Marina di Ragusa ha necessità di essere pulita spesso perché il verde delle aiole laterali ostruisce i canali di deflusso delle acque meteoriche, costituendo una facile via per l’allagamento. Questo lavoro è un lavoro straordinario che sfugge ad ogni logica di patto di stabilità e va seguito prima di ogni altra cosa.
Le provinciali sono le strade che consentono ogni giorni a centinaia di migliaia di pendolari di recarsi al lavoro, di recarsi a studiare. La sicurezza per le provinciali non può incontrare alcun limite.
A questo punto è d’obbligo che questa riforma della province si completi presto per ripristinare un clima di legalità, e di controllo della burocrazia.
Il freno della burocrazia infatti è la politica. Ma senza la politica il potere della burocrazia è smisurato. Favorisce solo il mantenimento di se stessa.