Ad Europee ormai concluse, è possibile tracciare un primo bilancio sul voto. Se è vero che le piccole realtà spesso e volentieri non sono altro che lo specchio delle grandi città, allora è possibile analizzare il voto chiaramontano e metterlo in relazione con i dati nazionali. Molto è già stato detto in queste ore: tsunami Renzi e debacle M5S. In sostanza, il risultato delle elezioni sarebbe questo. Ad affermarlo, non è certo uno sbaglio. Il PD si attesta al 40.81%, mentre il M5S al 21.15%. Praticamente, Grillo è stato doppiato dal partito di Renzi e questo è un dato innegabile. Che stia cambiando aria anche all’interno del PD? Da oggi, potremmo intendere il PD come il partito di Renzi, a forte vocazione personalistica? Non ci sarebbe da stupirsi: tutti i partiti (o movimenti), sia italiani che europei, hanno ormai leader forti e carismatici e gli elettori identificano i partiti con il nome del proprio leader e non più come un insieme eterogeneo di iscritti. Che sia la fine di un’era anche per il PD? Chiaramonte è sostanzialmente in linea con questo dato: hanno votato 2986 persone anche se l’affluenza resta in calo: 40.81%, infatti, è la percentuale di votanti mentre alle precedenti elezioni il dato era leggermente più alto: 49.06%. Il PD, anche a Chiaramonte, è il partito più votato e ottiene 1361 voti. Seguono M5S con 799 voti e Forza Italia con 330 voti. Dato perfettamente in linea con il trend nazionale. A proposito di trend nazionale, un dato non indifferente è stato quel 16.82% totalizzato da Forza Italia, con buona pace di Berlusconi &Co, convinti a vigilia di elezioni di andare a prendere il 22%. Certo, il grande sconfitto è senza dubbio Grillo, ma anche Forza Italia dovrà sicuramente fare un esame di coscienza, visto che anche Berlusconi sembra aver perso il suo appeal. Nuovo Centro Destra e lista Tsipras, si attestano a livello nazionale più o meno intorno allo stesso risultato: 4.38% per il partito di Alfano, 4.03% per la lista Tsipras, superando appena la soglia di sbarramento del 4%. Resta fuori dal parlamento europeo Fratelli d’Italia che si ferma al 3.66%. Il dato chiaramontano, assegna a NCD 98 voti, alla lista Tsipras 87 voti e a FdI 66 voti. Anche il risultato della Lega Nord merita una riflessione. A livello nazionale, si attesta al 6.16%, da molti considerato una vittoria. Ma si può chiamare vittoria un dato che si ferma più o meno allo stesso risultato raggiunto dall’ormai ei fu Umberto Bossi? Matteo Salvini, attuale leader della Lega, si è proposto come il traghettatore della Lega nel nuovo millennio. Il millennio è iniziato da un pezzo, ma di novità se ne sono viste ben poche: slogan triti e ritriti, personaggi vestiti da Obelix al raduno di Pontida e, ovviamente, gli immancabili eccessi che lasciano perplessi. Incredibile ma vero, anche a Chiaramonte la Lega riesce a prendere 20 voti e Salvini si porta a casa 9 preferenze dal profondo sud. Si potrebbero dire tante cose su questi 20 voti ma francamente, perché accanirsi? Diamo uno sguardo, invece, alle preferenze chiaramontane: poche sorprese, diverse conferme. Per FdI la più votata è Giorgia Meloni (41 voti). Per la lista Tsipras, invece, Antonio Mazzeo con 43 preferenze. Per NCD, 41 preferenze a Giovanni La Via, mentre per il M5S 90 preferenze a Ignazio Corrao, battendo la favorita Maria Saija che si ferma a 79 preferenze. Per il PD, invece, 672 preferenze a Michela Giuffrida che stravince su Michela Stancheris (232 preferenze). Per Forza Italia, 60 preferenze a Innocenzo Leontini che batte Gianfranco Miccichè (31 preferenze).