Da oggi, mercoledì 2 luglio 2014, ufficialmente insediato il nuovo Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria del territorio che fu della ex provincia di Ragusa.
Maurizio Aricò, illustre clinico pediatra e oncoematologo di fama mondiale, si presta alla politica e diventa manager in quella che, almeno per il settore sanitario, può definirsi, ancora, l’isola nell’isola.
Nel corso di un incontro con i rappresentanti degli organi di informazione, da lui convocato già per le prime ore dall’insediamento, sono emersi alcuni di quelli che dovrebbero essere i tratti salienti della sua azione alla guida della sanità ragusana.
IL D.G. era fresco reduce dall’ultimissima riunione palermitana, svoltasi a Palazzo d’Orleans, in cui il Presidente della Regione Rosario Crocetta e l’Assessore alla Sanità Lucia Borsellino hanno voluto incontrare i nuovi manager di tutte le Aziende siciliane.
Mostrando di conoscere, già in maniera dettagliata, la realtà che si appresta a guidare, ha preferito sottoporsi alle domande dei giornalisti senza i preventivi prevedibili discorsi di rito.
Una sua prima assicurazione è stata quella di considerare priorità assoluta la funzionalità dei Pronto Soccorso, la cui valutazione degli aspetti organizzativi funzionali è ai primi posti fra le attenzioni degli organi regionali.
Inevitabile che il discorso scivolasse subito sul nuovo Ospedale di Ragusa, per cui il dott. Aricò ha valutato l’apertura come priorità non solo sanitaria, ma anche sociale. Pur nella consapevolezza di procedure amministrative lunghe e complesse, ha mostrato di considerare ineludibile il ‘colpo di reni’ finale che deve sfruttare ogni minima libertà che viene concessa al Direttore Generale, nell’ambito del suo potere d’azione, per andare al di là dell’ordinario. In pratica i margini di autonomia che gli sono concessi saranno utilizzati per tentare di superare gli ultimi ostacoli.
Nell’esaltare la sanità siciliana, che lui, proveniente da realtà di alto livello come la Lombardia e la Toscana, ha trovato di ottimo livello qualitativo per metodologia, progettazione e autovalutazione, ne ha vantato l’autorevolezza che la vede protagonista, per esempio, al tavolo Stato-Regioni, a conferma di un sistema ben governato che conosce le sue criticità, nel contesto dei momenti difficili che si attraversano.
La Sicilia non è stata brava solo per aver tagliato e, del resto, anche da Palermo è stato assegnato un mandato per fare una sanità di eccellenza e non per risparmiare.
Si è detto ottimista per il lavoro che andrà a svolgere, godendo sicuramente dell’ottimo lavoro svolto dal predecessore arch. Aliquò e della collaborazione dei Direttori Amato e Maniscalco, la cui vicinanza, anche materiale in occasione dell’incontro, considera un privilegio, considerando le competenze rispettive cha hanno dimostrato di possedere ai vertici dell’Azienda.
Pur sollecitato, non ha, però, potuto esprimersi sulla futura composizione dei vertici aziendali, per la cui definizione non sono state ancora diramate indicazioni dall’Assessorato.
Interessante è stato il riferimento al numero dei plessi ospedalieri, insolitamente elevato, come confermato dai recenti accorpamenti. E’ una realtà che va governata, comunque, ma esplicito è stato l’intendimento di garantire, prioritariamente, livelli di qualità indiscussi.
Strettamente collegato all’argomento plessi ospedalieri è stato quello dei rapporti con la politica e con i politici: Aricò ha rimarcato il suo ruolo di tecnico, chiamato a organizzare la sanità pubblica e si è mostrato consapevole di un rapporto inevitabile fra l’attività tecnica e le necessità sociali, puntualizzando, però, la netta distinzione fra politica e partiti in un contesto dominato, in ogni caso, da un mandato forte del vertice regionale. Il Presidente Crocetta e l’Assessore Borsellino hanno esplicitamente invitato tutti i manager a denunciare qualsiasi tipo di pressione politica che verrebbe considerata inopportuna, per cui ogni eventuale ingerenza non indirizzata verso scelte di utilità collettiva sarà rispedita al mittente, nell’ambito di un rispetto della politica che lascia margini decisionali indipendenti.
Disponibilità all’ascolto ma rifiuto di piegare le scelte verso obiettivi che non siano per la collettività.
Successivamente all’incontro è stato comunicato che il dott. Aricò, ha previsto, nel suo primo giorno di Direzione dell’Azienda, una visita a Pozzallo, dove ha voluto trasmettere, con la sua presenza, direttamente al Sindaco Luigi Ammatuna, i sensi della vicinanza dell’Azienda Sanitaria ad un Comune provato da una situazione estremamente difficile e stremante, confermando la solidarietà e l’impegno per affrontare l’emergenza sbarchi che, come aveva avuto modo di precisare in conferenza stampa, è stata, finora, gestita, per quanto di competenza dell’Azienda, in maniera da lui definita ‘strabiliante’ e tale da dover essere ricordata dalla Sanità regionale.
Per il Direttore Generale quello degli sbarchi non è un problema che può essere lasciato sul tavolo della Sanità, né alcuno deve pensare di poter utilizzare il buon cuore dei siciliani per perpetuare una situazione estremamente disdicevole, per un diritto alla vita che non può essere, in alcun modo, negoziabile.
I sindaci avanzano una serie di richieste ma Aricò non ci sente e l’atto aziendale dell’Asp resta in alto mare. Venerdì nuova puntata
E’ stata riaggiornata a venerdì, alle 9, la conferenza dei sindaci che si è riunita stamani, confrontandosi con i vertici ...