Ci eravamo astenuti dal fare considerazioni sui motivi dei dissidi interni al Movimento 5 Stelle e, in particolare, sulle motivazioni che hanno indotto due consiglieri a cambiare casacca. Anche perché c’erano voci di contrasti per questioni di pochi spiccioli, per la decurtazione delle indennità di carica e, forse per quote associative del metup non rispettate. Lo avevamo fatto per rispetto e per un certo pudore perché quando ci sono di mezzo soldi, e anche pochi, le questioni diventano di infimo ordine.
Ci era sembrato anche strano che questioni interne al metup, di solito blindato ad ogni ingerenza esterna, dovessero rimanere confinate nel contesto della riservatezza propria della struttura associativa pentastellata.
Abbiamo, invece, la sgradita sorpresa di trovare sulle pagine di un noto social network, in forma pubblica, il lavaggio dei panni sporchi e il lancio di stracci fra alcuni esponenti del metup, partita cui hanno partecipato anche, inopinatamente, consiglieri comunali.
Dall’imprevista, e inattesa, ma anche sconsiderata, apertura dei grillini viene fuori un quadro non esaltante di quelli che, con malcelata presunzione, si candidavano al seguito del Sindaco Piccitto e dei suoi assessori al buon governo della città, in nome del rinnovamento e della buona politica.
In effetti si era avvertito, da subito, un enorme distacco fra un Sindaco, eletto a furor di popolo, e una truppa di esagitati ed esaltati che, attraverso i giornali, avevano esternato posizioni estreme, indisponenti e prevaricatrici, atteggiamenti che non erano, poi, stati supportati dal consenso popolare, ridotto al minimo nella prima consultazione elettorale che li poteva riguardare da vicino.
Assistiamo oggi ad un penoso spettacolo, fatto di batti e ribatti, innescato da un’attivista che, sicuramente non a torto, sbraita perché messa fuori dal metup per non aver corrisposto quota associativa, mentre si ritiene in credito di una somma superiore per volantinaggio svolto in campagna elettorale. Citiamo la cosa perché ci sembra assai strano che, contemporaneamente, ad un anno di distanza, vengano fuori queste beghe, tutte insieme, quote associative, compensi per il volantinaggio, contributi per la campagna elettorale, riduzione delle indennità. Per un anno nessuno ha sentito l’esigenza di sollevare questi problemi, ora il diluvio sembra quasi ricercato, considerato anche che, sempre per un anno, non era venuto fuori nulla, o quasi, delle discussioni, dei contrasti, delle questioni all’interno del metup, mentre ora si mette tutto in piazza attraverso il social network.
Sempre dopo un anno di rigido comportamento, tre esponenti della maggioranza pentastellata si scagliano in consiglio contro le decisioni, i provvedimenti e i mancati adempimenti dell’amministrazione, due consiglieri se ne vanno, da mesi, ormai, si attende il turn-over del capogruppo consiliare, ricambio inspiegabilmente bloccato dopo le tanto sbandierate procedure innovative del Movimento.
Da tutto questo viene fuori la conferma di quanto, già in passato, avevamo avuto modo di evidenziare: è tutto come prima, sono uomini normali, comuni mortali che fanno politica come la fanno tanti altri, con promesse di rinnovamento e di rivoluzione che stentano a concretizzarsi, con l’identico corredo di cambi di casacca, dissidi interni, fazioni e correnti, con moltiplicazioni di metup come altrove si moltiplicano i circoli, a destra e a sinistra.
Ma, ora, senza la ‘’forza dei numeri bulgari’’ ostentata in Consiglio e brandita come una spada.
Almeno, che i panni sporchi si lavino in casa !