Si è svolto ieri sera a Chiaramonte Gulfi, nei locali dell’hotel “L’antica stazione”, il convegno che ha tratteggiato l’esperienza di Gal Natiblei (gruppo di azione locale), oltre a fornire le linee guida relative alla programmazione 2014-2020. Sono stati finanziati interventi per oltre 89 milioni di euro in tutto il territorio regionale e il Gal Natiblei ha impegnato interamente le somme destinate. Ben 46 aziende hanno ricevuto i contributi per l’attuazione di interventi materiali finalizzati allo sviluppo rurale, concetto ben diverso da quello di agricoltura e che riguarda anche le piccole imprese presenti sul territorio operanti in settori non propriamente agricoli. Sono questi alcuni degli spunti emersi durante il convegno di ieri sera. Grande assente, l’assessore regionale Nino Caleca e quasi tutti i dirigenti regionali, a parte Santi D’Alessandro, dirigente dell’assessorato regionale Agricoltura, Unità operativa 22. Un’assenza che è stata notata in particolare dai tre sindaci. Il convegno, infatti, si apre proprio con i saluti dei sindaci di Chiaramonte, Giarratana e Monterosso.
Vito Fornaro, sindaco di Chiaramonte, dichiara: “I nostri imprenditori sono veramente degli eroi perché chi apre un’impresa oggi lo fa a proprio rischio. Ma le Pubbliche Amministrazioni stanno sostenendo gli imprenditori? Bisogna abbattere il muro della burocrazia e avviare una vera attività di confronto fra pubblico e privato”. Paolo Buscema, sindaco di Monterosso, dichiara: “Sulla carta è vero, l’unione fa la forza. Ma mi sarebbe piaciuto trovare qui stasera gli esponenti della Regione. E’ vero che i nostri tre Comuni si sono uniti, ma quest’anno abbiamo fatto anche delle proteste, visto che ci siamo ritrovati in una macro area C e non nell’area D. Ma questi burocrati che scrivono tali castronerie, sono a conoscenza dei territori? Ai nostri concittadini non possiamo parlare dei fondi dell’Unione quando poi i nostri burocrati fanno queste cose”. Anche il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta, si dichiara d’accordo con i colleghi: “Dobbiamo cambiare la nostra mentalità. Basta con i campanilismi. E’ quasi una barzelletta che al Sud non si riescano a spendere i soldi dell’Unione. Siamo dentro un mostro burocratico che sovrasta le volontà di chiunque”.
Giovanni Castello, presidente Gal Natiblei, durante il suo intervento spiega le finalità del Gal e dichiara: “Il gruppo di azione locale cerca di valorizzare le risorse del territorio. Noi come Gal sosteniamo i sindaci e nel progetto per le aree depresse della Sicilia vogliamo recuperare le aree incolte e abbandonate, avviando una contrattazione fra pubblico e privato e creare anche una filiera diretta con le aree boschive”. Sebastiano Di Mauro, direttore Gal Natiblei, spiega: “I fondi Psr 2014-2020 sono una grande opportunità, le potenzialità sono immense perché è proprio l’Unione Europea che ci chiama ad essere organizzati per spendere questi fondi. Le persone per bene devono mettersi in campo, altrimenti andremo via tutti. Con il nostro piano sono nate 46 imprese e stiamo affinando il piano di marketing. Stiamo aprendo al nord 3 mila mq di punti vendita dei nostri prodotti a marchio. 120 imprese hanno già sottoscritto e l’elenco è sempre aperto. In più, abbiamo stipulato contratti con Malta e stiamo dialogando con la Tunisia. Spero di avere riscontri positivi dalla Regione e soprattutto dal territorio”.
Giuseppe Taglia, dirigente SOAT Siracusa, parla dell’esperienza territoriale Iblei in rete, mentre Paolo Amenta, vicepresidente Anci Sicilia, ha sottolineato come per predisporre i sistemi in rete occorre unire i due gruppi, a livello regionale, quello, cioè, della programmazione e dell’assessorato all’agricoltura: “Se non dimostriamo che, in ambito siciliano, esiste questa volontà – ha aggiunto Amenta – di mettersi assieme, se non realizziamo interventi che facciano effettivamente tornare leader le comunità, se non mettiamo in rilievo che i Comuni saranno chiamati ad essere protagonisti nel contesto dei nuovi strumenti dell’Ue, allora avremo fallito il nostro intento. Ci serve un nuovo modello di sviluppo. Insieme con i sindaci, occorre creare le condizioni affinché si possa accedere ai fondi comunitari per crescere ancora di più”.
Il dirigente regionale, Santi D’Alessandro, spiega: “La Regione crede parecchio nei Gal tanto è vero che siamo stati l’unica, in Italia, a portarli al Vinitaly di Verona. E li porteremo anche all’Expo di Milano. Saranno in 17 a promuovere le scelte legate al marketing territoriale”. I Gal sono considerati, come spiega D’Alessandro, i bracci operativi della Regione. E ancora di più lo saranno con la nuova programmazione che, tuttora, è in fase di valutazione da parte di Bruxelles. “A loro – ha aggiunto D’Alessandro – chiederemo di intervenire con maggiore attenzione sulle questioni riguardanti i cambiamenti climatici, senza dimenticare l’obiettivo di garantire una rinnovata importanza alle attività artigianali presenti sul territorio. Territorio che propone punti di forza e di debolezza: dovremo fare il possibile per esaltare ancora di più i primi non dimenticando di rilanciare i secondi”.