Fratellanza, solidarietà, pace e, soprattutto, lavoro. Con riferimento anche al lavoro che non c’è. Sarà questo il leit motiv della festa del Primo maggio che Cgil, Cisl e Uil, a livello nazionale, terranno nell’area iblea e, più precisamente, a Pozzallo. Una scelta che, per un giorno, focalizzerà l’attenzione di tutta Italia sulla provincia più a sud di Tunisi. Nella città marittima ci saranno i segretari nazionali delle tre sigle. A confermare la scelta riguardante l’area iblea il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso.
Altra conferma è arrivata anche dal segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo e dal segretario nazionale Cisl, Annamaria Furlan. Pozzallo, la città d’origine del sindaco santo di Firenze, Giorgio La Pira, colui che ha lanciato prima di tutti la funzione di “lago” del mar Mediterraneo, luogo di incontro di popoli e culture, accoglierà dunque l’atteso appuntamento che troverà a fianco tutti e tre i sindacati. Al bando, dunque, le ventilate spaccature di cui si era parlato nei giorni scorsi. Già al lavoro la macchina organizzativa per fare in modo che il Primo maggio 2015 resti memorabile. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Giovanni Avola, Paolo Sanzaro, Giorgio Bandiera, sono in prima linea per la riuscita della manifestazione che naturalmente ogni anno riceve l’attenzione mediatica da parte di tv e giornali nazionali.
“La festa del Primo maggio – dicono i tre – assume quest’anno un valore simbolico di grande pregnanza politica e sindacale. La scelta di Cgil, Cisl, Uil nazionale di svolgere la festa del lavoro nella nostra provincia e a Pozzallo, sintetizza valori assoluti quali la tolleranza, la solidarietà e la comprensione tra simili che sono riferimenti ineludibili e di cui è intessuta l’azione storica del sindacato italiano. I nostri segretari generali, Camusso, Furlan e Barbagallo, non potevano operare una scelta migliore. La scelta di Pozzallo, assurto ad ultima avanguardia della civiltà europea, è diventata ideale ponte di accoglienza con quanti, quasi quotidianamente, sfidano la morte e il proprio destino per cercare libertà, lavoro e pace. Proprio quella pace sociale e interiore che vide Giorgio La Pira, indimenticato figlio di questa realtà marittima e sindaco di Firenze, epigono idealista e concreto che seppe estrinsecare, nella sua azione politica quotidiana, i valori della solidarietà e della giustizia sociale vissuti come strumento per il progresso della democrazia e dell’unione dei popoli. Cgil, Cisl, Uil di Ragusa sono già pronti e orgogliosi di poter ospitare un appuntamento che entrerà nella storia del nostro territorio e lo vivremo con la stessa passione e l’eguale tenacia dei grandi uomini del sindacato, che hanno costruito, con il lavoro e con l’unità dei lavoratori che il primo maggio rappresenta, le basi fondamentali che hanno garantito la democrazia e la libertà nel nostro Paese”.
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