Uccise il padre Enzo Arcidiacono, un centralinista ipovedente 61enne dell´ospedale “Regina Margherita” di Comiso in un momento di furia omicida. Per Mirko Bottari, 21 anni, comisano, è arrivata la condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup Claudio Maggioni a conclusione del processo in udienza preliminare celebrato con rito abbreviato. Mirko Bottari aveva ammesso l´omicidio avvenuto nel luglio del 2013. I vicini sentirono un odore acre di fumo proveniente dalla casa della famiglia del signor Enzo Arcidiacono in via Generale Girlando a Comiso. Il giovane omicida porta il cognome del marito della madre. Il padre era andato a riposare dopo pranzo ed il figlio invece uscì per procurarsi una tanica piena di benzina in un distributore vicino.
Ritornato a casa con il liquido infiammabile Mirko Bottari lo riversò sul padre e poi vi lanciò un cerino causando la morte immediata del genitore, di fatto bruciato vivo. La motivazione, secondo quanto accertato dai giudici, risiedeva nel rifiuto del genitore di dare soldi al figlio, che in continuazione richiedeva denaro, accusando l´uomo di dare sempre soldi solo alla badante. Il gup ha concesso a Mirko Bottari le attenuanti generiche riducendo la pena richiesta dall´accusa, 19 anni e sei mesi, per l´indole non violenta del giovane. Mirko Bottari, che aveva riportato egli stesso ustioni alle gambe e alle braccia dopo aver appiccato il fuoco che non lasciò scampo a Vincenzo Arcidiacono, con il consenso dei medici era stato dimesso dall’ospedale «Regina Margherita», dove la vittima lavorava come centralinista.