Circa 15 giorni fa l’on. Cancelleri è venuto a Ragusa, nel fine settimana, invece, è stata la volta dell’on. Di Maio (nella foto). Perché? I cinque stelle stanno preparando una piattaforma web affinché tutte le amministrazioni pentastellate possano tenersi continuamente in contatto. Questa la versione ufficiale.
E’ possibile pensare che il vicepresidente della Camera venga a Ragusa per discutere di una piattaforma on line? Sì, pare che l’onorevole sia abituato a trascorrere così i suoi fine settimana, facendo visita alle varie amministrazioni a 5 stelle e sì, sono diversi.
Ciò che ci preoccupa, però, è un’altra cosa. Non è che questa piattaforma allontani ancor di più i nostri amministratori dal territorio?
Una delle critiche che vengono rivolte a questa compagine di governo riguarda proprio la sua incapacità di stare tra la gente, di sentire ed ascoltare gli umori della città. Insomma è come se fossero chiusi nel loro castello di cristallo.
Ben venga uno strumento (l’ennesimo) che li possa mettere in comunicazione, ma le problematiche di una città, le criticità di un territorio, sono ovviamente peculiari ed un politico ad esse si deve rapportare, un amministratore non ha altre soluzioni che affrontare direttamente le questioni che gravano sulla sua città, affrontarle significa riuscire a trovare le soluzioni più adeguate per il territorio e non cercarle chissà dove. Il rischio che paventiamo è proprio quello che così si incrementi il loro isolazionismo.
La politica è l’arte della mediazione, è vero una compagine politica è espressione di una parte della società, ma qualora questa salga al potere, ha l’obbligo di relazionarsi con la società tutta e non solamente con chi le è affine.
Questa è la loro utopia, che è il loro più grande limite. Se ne convincano, la società non sarà mai tutta a trazione grillina e ci sarà sempre qualcuno che non la penserà come loro e questo qualcuno non potrà essere estromesso od ignorato.
Giusta, giustissima la loro critica nei confronti della cosiddetta vecchia politica, la quale, però, aveva un pregio: quello di saper dialogare con tutti. non ha senso ed anzi è deleteria questa volontà di licenziare il dialogo e il confronto come un qualcosa di dannoso. Qualunque scelta politica se deriva da un confronto schietto di tutte le parti in gioco non potrà che essere migliore, più adeguata, di una decisione presa nel silenzio delle stanze del potere.
Detto ciò non possiamo non pensare che Ragusa, in qualche modo, sia commissariata. Nel senso che è retta, governata e sorvegliata da un direttorio che ha le sue radici a Palermo, con Cancelleri, e a Roma, con Di Maio. Un comitato centrale che nomina assessori e consulenti, che dice, magari tramite una piattaforma, cosa si può fare e cosa no.