La città di Ragusa ha ricordato la figura di monsignor Carmelo Tidona, figlio di Ragusa e grande benefattore, dedicandogli uno slargo proprio sotto a palazzo ex Ina, in piazza San Giovanni, lungo il percorso pedonale che giunge sino a davanti il palazzo della Prefettura.
Mura bianche intonacate, un elegante prato verde, una fontana. Arredi urbani essenziali non sfarzosi, ma utili a decongestionare l’architettura pesante del palazzo ex Ina, proprio come essenziali erano le note caratteriali di mons. Tidona. Preciso, distaccato, legato al risultato concreto da raggiungere, così era il parroco di San Giovanni Battista e la città di Ragusa gli deve molto per la rivisitazione del centro storico da vivere, e il contributo dato a questa causa, aprendo i locali della Cattedrale alle iniziative private, restaurando Palazzo Garofalo e creando il museo della Cattedrale, e tanto altro ancora.
E’ stato Federico Piccitto, il sindaco di Ragusa, a volere questa dedica per onorare la memoria di mons. Tidona. E ha trovato d’accordo tutta la città. Silenziosi e commossi, i presenti si sono raccolti attorno al sindaco e al vescovo, mons. Carmelo Cuttitta, che hanno detto poche ma significative parole nel ricordo del prelato ragusano.
Poi il microfono è passato nelle mani dei ragazzi down dell’associazione Alba Chiara, che sono stati ospitati da mons. Tidona, in comodato gratuito, presso la casa delle Sorelle Lucia ed Amelia Rizza, donata proprio alla Fondazione San Giovanni Battista.
I ragazzi hanno letto dei brevi messaggi: “Grazie per averci dato la speranza di un vita migliore”. E di seguito un’altra ragazzina: “Grazie per averci donato il dono della carità”. Poi a braccio e senza leggere Giovanna ha voluto il microfono per ribadire: “Grazie ed ancora grazie mons. Tidona, ti vogliamo tanto bene”.
La commozione ha preso subito il sopravvento. Subito dopo la bandiera tricolore è stata fatta scivolare giù e un lungo e fragoroso applauso ha salutato l’apparire della targa con la dedica a mons. Tidona.